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Lo strappo evolutivo.
[di sandropascucci, signoraggio.com 01.07.2011]

Non credo nell’evoluzione (o in una rivoluzione) per gradi. Neanche nei cambiamenti più semplici. Uno strappo c’è sempre.

Un uccellino puo’ stare anni nel suo comodo nido a sbattere le ali per allenarsi al volo ma sarà nel momento dello spicco nel vuoto che compie l’ultima fase di metamorfosi da cucciolo ad adulto. Da inabile ad abile al volo. I più diranno che il momento era giunto, che l’istinto eblablabla ma sappiamo benissimo ciò che avviene: mamma passero entra nel nido e dà un calcio nel culo del fannullone, che altrimenti se ne starebbe lì a incicciottarsi di vermi aggratis per settimane, mesi e anni, finendo per essere troppo grande, troppo grasso e troppo pauroso per volare.

Perché quelle ali a quello servono, non ad altro. E nel momento che le stende nel nido per provare, riscaldarsi, testare, simulare.. sì sì, per carità.. ma l’ultimo strappo rivoluzionario lo avranno solo quando saranno ben tese e cominceranno a sbattere nell'aria per non fracassarsi il becco sul terreno lì sotto.

In quel momento c’è un “strap!” nello sterno e nei pettorali finalmente aperti e sottoposti al massimo sforzo, che nessun allenamento potrà mai dare.

Chi fa sport lo sa bene quanto passi dal più duro degli allenamenti alla più semplice delle gare. Beh.. ora la gara ha inizio e il fatto di non poter tornare indietro è la marcia in più che prima del salto e del conseguente “strap!” non c’era, non era stata inforcata.

Diceva Goethe:

Finché non ci si impegna, allora regnano l’esitazione, la possibilità di tirarsi indietro, e sempre l’inefficacia. A proposito di ogni gesto di iniziativa, c’è una verità elementare, ignorare la quale vuol dire uccidere un’infinità di idee e splendidi progetti: nel momento in cui ci si impegna definitivamente, allora anche la Provvidenza inizia a muoversi. Cominciano a succedere cose che altrimenti non sarebbero mai accadute. Un intero flusso di eventi scaturisce dalla decisione, portando a favore di chi si impegna ogni sorta di accadimento imprevisto, ogni incontro, ogni assistenza materiale, come nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Qualsiasi cosa puoi fare o sogni di poter fare, comincia a farlo. Nell’ardimento ci sono genio, potere e magia. Comincia. Ora..

C’è lo strappo quando apri un regalo, se sei umano e non sei di quelli «non rovinare il pacco che se non ti piace puoi cambiarlo».. no, bbello.. se nun me piace vor dì che non mi conoscevi abbastanza per centrare i miei gusti e te lo tiro dietro questo tuo regalo di merda, ok?

C’è uno strappo quando fai l’amore la prima volta.. e lì no che non torni indietro. E gli altri lo vedono. C’è quell’abisso detto prima tra un plurisegaiolo e un giovane che ha fatto finalmente l’amore (anche se tornerà prima o poi a farsi seghe, dai.. diciamolo).

C’è uno strappo o una rottura quando esci dal guscio e un altro strappo, ne abbiamo già parlato, quando voli, se non sei pollo. In questo caso c’è comunque uno strappo, quando apro la confezione che ti contiene. presa dal reparto frigo del supermercato.

Nella Lotta a Il Grasso Bankiere dobbiamo noi stessi effettuare delle costrizioni alle nostre abitudini e normali voglie.

Quando si decide di occuparsi della Causa.. non si sceglie il giorno o l’ora per partecipare. Oh, sì, nella teoria buonista/comodinista c’è quello che ti dice: «contami pure, ma se è di sabato perché il mercoledì lavoro» oppure l’altro: «facciamola di mercoledì perché il sabato esco con gli amici».

No. Non funziona così. Ci si deve costringere, strappando le proprie regole di vita quotidiane, a partecipare sia il mercoledì che il sabato. Si useranno le proprie ferie e si saluteranno i propri amici e si avranno due eventi con due persone invece di ZERO eventi. Eh, già! Perché l’alternativa, il fatto di lasciarsi liberi di fare ciò che ci si sente spontaneamente ecc.. il risultato, insomma, di non impegnarsi è che il primo non andrà perché deve lavorare ma neanche l’altro andrà, perché da solo.. dove cazzo vuoi che vada? E il sabato idem. Il primo vorrebbe ma dato che vede l’altro uscire con gli amici si fa il discorso «ma sono coglione io che l’unico giorno che posso riposarmi devo andare da solo mentre questo..».

E niente manifestazione, fiera, congresso, marcia, sciopero o altro evento che potrebbe essere una prima piccola rivoluzione.

Perché le rivoluzioni funzionano. Ne è pregna la Storia. Certo, son state fatte per puttanate come l’uguaglianza, la fraternità, la libertà, ossia termini senza senso [se] senza consapevolezza di come funziona il Mondo. I complottari diranno che è per questo che è stato concesso loro il [pseudo]successo e può anche esser vero ma la questione è: una volta in piazza erano comunque inarrestabili.

Prendiamo la Grecia. Già lì qualcosa funziona meglio. Almeno puntano il dito verso le banche (e qualche striscione). Non sanno ESATTAMENTE il giochino del signoraggio ma lo intuiscono alla grande ed è un buon punto. Certo saranno presto comprati, con la paura e le chiacchiere di un Giuda, ma intanto non urlano stringendo vanamente pugni al cielo o al locale berlhuskonikos. Ed è molto. A saper il greco o comunque bene l’inglese io andrei lì a fornire informazioni per una operazione didattica di fine tuning (aggiustamento di tiro – come? Rileggi: ho detto “a conoscer bene l’inglese e non a saper usare google traslator, eh!").

Sarebbe interessante vedere il proseguo delle manifestazioni con la presenza aggiuntiva di una sana consapevolezza riguardo la sovranità monetaria.

Idem per la Spagna. E altri Paesi oggi in disordini “rivoluzionari”.

Invece.. che tutto cambi affinché nulla cambi, no? Senza strappi possono esserci decine o migliaia o milioni di morti in pseudo rivoluzioni. Perché la guerra, bada bene, non è uno strappo. La guerra è insita nell’Uomo da sempre e per questo che la guerra è, anzi, la più dolce continuità del modus operandi de Il Grasso Bankiere.

Cerca una cosa, la vuole, cerca di comprarla, non riesce, cerca di rubarla, non riesce.. quindi è guerra. E’ l’equazione x=y. Una retta lineare, inclinata alla prevedibilità della mossa successiva. Con x e y rispettivamente tempo e numero di morti. Qual è il problema? Traduco per quelli di facebook: qual’è il problema?

Più tempo si resiste alle voglie di IGB e più morti ci saranno. E tutti lo sanno questo. Per questo ci si arrende. Tutti si arrendono al Sistema perché sanno, un sapete quasi istintivo, atavico, primordiale, che non si gioca al tiro alla fune con il demonio. O con un pazzo. Io non credo in Dio (magari mi ci ispiro, come modello [cit.] ma non credo esista) e quindi non credo nel demonio. Ma credo della cattiveria umana.

IGB è solo uno cattivo, arrabbiato col resto dell’umanità per.. proprio per questo: perché Umana. Lui non la sopporta. La trova debole e vuole sopprimerla. Lui si crede forte e il debole lo imbarazza. Ma paradossalmente è forte con i deboli! Che ridere! Boh.. forse gli ricordiamo com’era da piccolo o come sarebbe stato se.. ma IGB odia l’Uomo. E vuole annientarlo, sottometterlo. Sotto il tacco del Debito. Da qui l’uso spregiudicato della sua arma millenaria: la Moneta-Debito.

Noi dobbiamo strappare qualcosa, a questo punto. A questo punto della Grande Festa è giusto strappare qualcosa di noi stessi per la Causa.

Il nostro Ego immenso, il nostro bell’orticello, il nostro portafoglio ancora incellophanato, le nostre dita vergini di lavoro altruistico, il nostro Tempo immacolato..

Qualcosa occorre dare. E occorre farlo ADESSO.

Devi dare i tuoi 10 minuti al giorno per studiare come funziona la Moneta di IGB, non limitarti a indicare un link e sperare che quel sito sia online per sempre, consultabile a piacere e in caso di bisogna. Quando ti vengono fatte delle domande non puoi rischiare di sputtanare la Causa RIMANDANDO l’interlocutore ad “informarsi su..”. Hai una responsabilità, quando parli di signoraggio. Devi essere pronto a supportarla.

Devi dare i tuoi 10 ditini alla Causa. Se sei un disegnatore, un artista, uno scrittore, un musicista.. beh, è ora che tu offra la tua opera alla Causa. Per farti una birra, una sega, una fumatina c’è tempo. Forse. Dopo. Non più ora. Il Mondo si strapperà, tra pochi momenti, e tu ti ritroverai ad usare i tuoi preziosi ditini per restare aggrappato a uno dei mille pezzi in cui esso, il Mondo, si sarà diviso. Magari sarai sfigato e ti ritroverai a vagare nello Spazio con il diavolo. Magari sarai proprio sfigato e ti ritroverai su un asteroide con ME. Pensaci. Io e te, nello Spazio Profondo, da soli. E tu che mi dici, in un momento di sconforto, che conoscevi il signoraggio ma non ti sei mai attivato perché disegnavi con le bombolette sui muri della stazione termini.. e disegnavi cose tipo “URKLUS” o “!!GYDAPS!!”.. e desidererai che il diavolo esista e desidererai starci in braccio, in salvo.

Devi dare i tuoi 10 euro (una birra e un panino del tuo sabato sera) a chi o cosa li userà per diffondere consapevolezza. Usali tu. Stampa dei volantini e tappezzaci la metropolitana.

Devi dare i tuoi 10 minuti al tuo vicino di casa per parlargli di quanto sia grave il problema del signoraggio. Dovete organizzarvi insieme, con gli altri condòmini, per parlarne. Ora.

Devi dare, strappandoli dalla tua vanità, i tuoi 10 miglior lavori artistici, scientifici, umanitari, riconvertendoli alla Causa. Poi sarà tardi. Dei tuoi panini vegan.. beh, potrai darteli ‘nfaccia una volta che il Cerchio sarà Chiuso. I tuoi quadri, le tue musiche underground.. idem.

Poi rimarrà solo RIMPIANTO.

Il tuo scudo del “ma siamo liberi di fare ciò che vogliamo, anche rifiutare simili dictat e..”. STOP.

‘bbello.. il dictat non te lo do io. Non è la vedetta che urla «ICEBERG!» che ti ha rovinato il ballo ma l’iceberg. Puoi zittirmi e continuare a ballare (lo trovi chi continuerà a suonarti la dolce melodia, non preoccuparti.. e il bello è che quello sarà pure convinto di fare del bene.. il TUO bene!) ma poi non fare piangina perché le scialuppe non ci sono e gnegnegnè, ok?

Come? Non piloti tu la nave? MALE. Colpa tua. Siamo in democrazia ma tu scambi democrazia con il permesso che ti danno di scegliere tra due opzioni. E la terza opzione, il non andare a votare (magari stai pensando) è COMUNQUE già prevista.

Strappa questo elenco di azioni preconfezionate. Impegnati. COSTRINGI te stesso a fare qualcosa.

Io, ad esempio, quando ho una idea, la metto online sul mio sito. Ti faccio l’esempio pratico. Ho avuto l’idea di girare l’Italia con un ufficio mobile. L’ho scritto subito sul sito, con tanto di tappe e date e cartina. Sai perché? Perché così mi costringevo a farlo. Non potevo tornare indietro.

Mai visto Frankenstein Junior? Quando entra nella cella e dice «qualsiasi cosa accada non aprite, neanche se ve lo imploro» oppure Fight Club «Ci aveva preannunciato che probabilmente avrebbe detto così» [..] «Ci aveva avvertito che avrebbe detto anche questo» ?? Stessa roba.

Arrivare su un continente inesplorato e BRUCIARE LE NAVI con le quali si è giunti. Questo è uno strappo. Questo è lo strappo di cui parlo. La imprevedibilità del singolo o del gruppo verso Lo Schema.

- ma ora lo stai dicendo! (complottaro saccente)
- tranquillo.. lo strappo è fare lo strappo, non dire di farlo. coglione.

Autoincentivarsi, per mancanza di scorciatoie o ponti alle spalle.

Addirittura nel PRIMIT, invece, c’è chi vuole lasciarsi una backdoor, una via di fuga, un passaggio comodo per disimpegnarsi. In fondo basta una mail, per uscire dalla Lotta. Ok, è democratico, è umano. Ma è altrettanto ovvio del PERCHE’ io non mi fidi di nessuno. Ma tu ti affideresti a una cordata in cui il capocorda puo’ mollare la cima e dire «scusate, mi sono stancato, torno a casa». Stile Forrest Gump.

Nessuno chiede un rene in pegno, da restituire solo a Lotta conclusa.. ma la PAROLA sì, per dio (si legge “per me”).

E chi mostra di non voler dare la propria parola.. beh:

«Se un uomo non è disposto battersi per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale niente lui»
[Ezra Pound]

Non è credibile quando si dichiara [nella teoria] pronti a battersi per una cosa ma non si mostra la volontà neanche di SCRIVERLO nero su bianco. Alimentando l’autoillusione di poterne uscire puliti con una, magari, “ma io non ho mai detto che.. e cmq non a questi prezzi.. ”.

Il fare “quello che posso” non basta più, non è mai bastato. Ci si è illusi che bastasse, per dipingerci democratici e umani (maddeché!?). Vi affidereste mai a un chirurgo che aprendovi in due vi dicesse: «bah.. proviamo un po’ a togliere ‘sto cancro..” sapendo che ha la porsche ad attenderlo fuori dalla clinica per andarsene tra due ore all’aeroporto con il volo per miami già prenotato??

Il PRIMIT non è che uno strumento, certo, ma chi usa questo strumento deve essere responsabile.. che dire ora? Fino alla morte? Troppo obsoleto, no? Troppo esagerato.. ok. Ma allora non venirmi a dire che vuoi iscriverti o restare dentro una associazione che ha in testa pagina “STIAMO CAMBIANDO IL MONDO”.

Iscriviti a una pagina facebook e clicca “mi piace” ad ogni puttanata scritta da 23enni segaioli e non IMPEGNARMI in legami con te. Perché sei un arrogante, un viscido, un senza palle. E se non credi che il signoraggio sia il primo dei problemi e che occorra FORZA per estirparlo.. beh.. togliti almeno dai coglioni di chi vuole farlo questo strappo. Tu rimani libero verginello in un angolo, in attesa che qualcuno strappi il cellophane e ti cucini a fuoco lento.

 

Strappa da te la vanità..

Ezra Pound (Canto 81, frammento)

Quello che veramente ami rimane,
 il resto è scoria.
 Quello che veramente ami non ti sarà strappato.
 Quello che veramente ami è la tua vera eredità.

Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
 o a nessuno?
 Prima venne il visibile, quindi il palpabile
 Elisio, sebbene fosse nelle dimore dell'inferno.

Quello che veramente ami è la tua vera eredità.
 Quello che veramente ami non ti sarà strappato.

La formica è un centauro nel suo mondo di draghi.

Strappa da te la vanità. Non fu l'uomo
 a creare il coraggio, o l'ordine, o la Grazia.
 Strappa da te la vanità, ti dico: strappala.

Impara dal mondo verde qual è il tuo posto
 nella scala dell'invenzione, o nella vera abilità dell'artefice.
 Strappa da te la vanità,
 Paquin*, strappala!
 Il casco verde è superiore alla tua eleganza.

"Contròllati, e gli altri ti sopporteranno".

Strappa da te la vanità.

Sei un cane bastonato sotto la grandine,
 una gazza gonfia in uno squarcio di sole,
 metà nero, metà bianco.
 Non distingui un'ala da una coda.
 Strappa da te la vanità.

Come sono meschini i tuoi rancori
 nutrìti di falsità.
 Strappa da te la vanità.
 Avido di distruggere, avaro di carità,
 strappa da te la vanità,
 ti dico: strappala.

Ma avere agito, in luogo di non avere agito
 questa non è vanità.

Avere, con discrezione, bussato
 perché un Blunt** aprisse,
 aver raccolto dal vento una tradizione viva
 o da un bell'occhio antico la fiamma inviolata,
 questa non è vanità.

Qui, l'errore è tutto nel non avere agito,  
nella diffidenza che fece esitare..

 

01/07/2011 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5
[http://www.signoraggio.com/signoraggio_strappoevolutivo.html]