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LA “FEDERAL RESERVE”: UN MICIDIALE PARASSITA NEL CORPO DELLO STATO
(del Dr. Edwin Vieira, Jr. - a cura* del Servizio Traduzioni del PRIMIT)

PREFAZIONE

Il Dr. Edwin Vieira, Jr., ha condensato in questa monografia il contenuto di alcuni discorsi che egli ha pronunciato a piccoli gruppi di persone rappresentanti di uno spaccato sociale di tutti i cittadini americani interessati a fondamentali riforme del sistema monetario e bancario.

Il fine del Dr. Vieira è di presentare un’analisi del Sistema della Federal Reserve, della sua moneta cartacea creata dal nulla e della “riserva frazionaria” bancaria, la quale analisi appare raramente, se appare, sulla stampa popolare, nei media, nei discorsi dei legislatori o dei candidati politici, o (ancor peggio) nelle scuole. Quest’analisi, comunque, è fondamentale per far comprendere ai cittadini ciò che la Federal Reserve è, che cosa fa, ed i pericoli che essa rappresenta per l’economia degli U.S.A. e le istituzioni governative repubblicane. Ed una tale comprensione è indispensabile per avviare una radicale riforma legislativa o giuridica dei sistemi monetario e bancario – nella speranza che ciò avvenga prima che il Sistema della Federal Reserve causi una catastrofe economica e sociale; ma, in caso contrario, almeno dopo che una tale catastrofe abbia reso tristemente evidente agli occhi di tutti l’urgente necessità di tale riforma costituzionale.

Il tema centrale affrontato dal Dr. Vieira è che l’attuale sistema di denaro “dal nulla” della Fed e della riserva frazionaria bancaria è chiaramente anticostituzionale, intrinsecamente fraudolento, economicamente impraticabile nel lungo periodo, e sovversivo delle tradizioni politiche americane di libertà individuale e proprietà privata. Ciò può apparire, di primo acchito, un’aspra accusa contro un sistema in vigore dal 1913, e che la vasta maggioranza degli americani apparentemente accetta (anche se sulla base di una mancanza di conoscenze). Ma, aspra o no, è un’accusa sostenuta da una solida teoria politico-economica e da prove storiche.
Speriamo solo che il messaggio del Dr. Vieira sia un avvertimento che arriva, se non troppo presto, almeno non troppo tardi.

Richard L. Solyom, Presidente del Comitato “Sound Dollar”

INTRODUZIONE

Sebbene la stampa, i media ed i maggiori esponenti politici non la menzionino mai, la causa principale dei rischi finanziari che gli U.S.A. oggi corrono, è la relazione incestuosa fra il governo nazionale e il cartello bancario quasi-pubblico ma per lo più privato, ingannevolmente chiamato Sistema della Federal Reserve (FRS).
Sebbene gli storici possano dichiarare senza difficoltà quali siano state le varie tappe storiche della istituzione e dell’evoluzione del FRS, capire ciò che il FRS ha fatto del denaro degli americani, e come e perché il FRS l’ha fatto, non è così facile. Piuttosto, è necessario fare grande attenzione a certi fondamentali dettagli della storia e della teoria monetarie e bancarie americane che di solito vengono trascurati nelle discussioni dei problemi causati dal FRS.

ANALISI

I. Gran parte del dibattito contemporaneo sul FRS si concentra sul se ciò che la gente chiama “dollaro” dovrebbe, in qualche modo, essere “collegato a” o “garantito da” oro o da un’altra merce di valore.
Il presupposto fondamentale, trascurato e del tutto erroneo in questo dibattito è che la moneta cartacea che Il FRS emette, cioè la Banconota della Federal Reserve (FRS), è, effettivamente e legalmente , un “dollaro”. Come il diritto e la storia costituzionale mostrano, il FRN [Federal Reserve Note - n.d.c.] non è un “dollaro”, non è mai stato definito dal Congresso come un “dollaro”; e non potrebbe mai esserlo nonostante tutti gli atti o le risoluzioni che il Congresso possa approvare. Piuttosto, come citato nella Costituzione e storicamente definito nel Decreto Monetario del 1972, un “dollaro” è una particolare moneta contenente 371,25 grani di argento puro [24,1 grammi - n.d.c.]. In parole povere, la Costituzione fissa l’unità monetaria degli Stati Uniti in questo “dollaro” (d’argento), dà al Congresso il potere di coniare monete d’oro o d’argento, i cui valori devono essere “regolati” in relazione al “dollaro”, proibisce a qualsiasi governo di emettere ciò che i Padri Fondatori chiamavano “Note di Credito” (e ciò che oggi noi chiameremmo moneta cartacea convertibile in argento o oro), e dichiara illegale ogni forma di “moneta a corso legale” eccetto le monete d’argento e d’oro. Così, dal punto di vista costituzionale, è letteralmente insensato parlare di rendere il “dollaro” convertibile, o di adottare un “dollaro” con “riserva d’argento” o “d’oro”.
E il fatto che questo dibattito sul FRS e la FRN si accentra su argomenti insensati dimostra quanto i cittadini americani siano confusi riguardo al loro sistema monetario.

II. Definire costituzionalmente il “dollaro” comunque, è solo il primo passo nella spiegazione del vero problema che il FRS pone. Tre altri argomenti richiedono un accurato esame:

1) Primo: l’evoluzione del FRS mostra la tipica involuzione – o corruzione – storica dei sistemi monetari in tutto il mondo negli ultimi due secoli da moneta-merce a moneta fiduciaria a fiat money[1].
Qui giungono utili le accurate definizioni delle varie forme di moneta.

La moneta-merce è uno strumento di scambio le cui unità sono quantità fisse di un dato materiale che ha valore in sé, oltre che come denaro. Storicamente, monete d’argento e d’oro di peso fisso e forme standard, sono risultate le monete-merci preferite in tutto il mondo civilizzato. Nel caso di una moneta-merce, la merce in questione – argento o oro – è sia lo strumento di scambio che il metro di valore (cioè l’unità in base alla quale si stabiliscono i prezzi sul mercato). La produzione di denaro-merce è auto-limitata dai costi dell’estrazione, della raffinazione e della coniatura dell’argento e dell’oro.
Nuove quantità di moneta-merce saranno coniate solo se la coniatura è economicamente conveniente in confronto ad investimenti alternativi dei capitali necessari per estrarre i minerali preziosi.

La moneta fiduciaria è uno strumento di scambio costituito da materiale intrinsecamente privo di valore (come la carta) che l’emittente promette di convertire, su richiesta, in moneta-merce (es.: monete d’argento o d’oro) o in una merce monetaria (es.: lingotti d’argento o d’oro). Storicamente, le banconote di banche private e quelle della banca centrale erano monete fiduciarie in circolazione prima degli anni ’30. In questo caso la banconota-promessa di pagamento è lo strumento di scambio quotidiano, ma la moneta effettiva e l’ultimo metro di valore rimane lo strumento di pagamento promesso, la moneta d’argento o d’oro con la quale la banconota deve essere convertita. Anche la produzione di moneta fiduciaria è auto-limitata dalla richiesta di conversione. In un sistema di libero mercato, nuove quantità di denaro fiduciario saranno emesse solo se l’emittente sa di poter soddisfare le richieste di conversione delle sue banconote in moneta-merce. La condizione che via sia un “libero mercato” è fondamentale perché l’aspetto auto-limitante della moneta fiduciaria è storicamente venuto a mancare in un sistema economico in cui il governo o forti interessi privati permettono agli emittenti delle monete fiduciarie di sospendere o disattendere del tutto le loro promesse di convertire, su richiesta, quelle banconote in monete.

Infine , una fiat-money[1] è uno strumento di scambio costituito da un materiale intrinsecamente privo di valore che l’emittente non promette di convertire in moneta-merce o moneta fiduciaria. Poiché la fiat-money non ha alcun nesso legale con la moneta-merce (in termini di conversione) e, quindi, nessun reale costo economico di produzione, la fornitura di fiat-money non può mai essere auto-limitante; ed il valore della fiat-money è sempre, per lo più, una questione di fiducia pubblica nella stabilità politica ed economica dell’emittente. Per queste ragioni, storicamente, grandi quantità di fiat-money si sono auto-distrutte in quella che viene volgarmente chiamata “iperinflazione” (cioè un’enorme diminuzione del potere d’acquisto) causata o da un aumento illimitato dell’emissione di carta moneta o da una sempre più rapida perdita di fiducia pubblica nella stabilità del valore del denaro (o nelle fortune economiche o politiche dell’emittente), o da entrambi.

2) Secondo: la teoria e la storia della moneta fiduciaria (che è anche largamente la teoria e la storia del sistema bancario) devono sempre concentrarsi sul perenne problema della conversione. Si tratta infatti di un vero “problema” poiché la moneta fiduciaria è per definizione una promessa di pagare con la vera moneta-merce del paese. Un’unità di moneta-merce (di solito una moneta d’argento o d’oro) costituisce il vero pagamento poiché contiene una quantità fissa di un metallo prezioso. Ma un’unità di moneta fiduciaria – in genere un biglietto bancario o governativo – è solo un pagamento contingente ed incerto che dipende dalla capacità o dalla volontà dell’emittente di convertirlo. E c’è sempre una tentazione da parte degli emittenti di non mantenere la loro promessa di conversione. Così la moneta fiduciaria rischia sempre di diventare una moneta fraudolenta. Non sorprende quindi che la storia della moneta fiduciaria coincide grosso modo con la storia della frode monetaria, sia in economia che in politica.

3) Terzo: il pericolo di frode nell’emissione di moneta fiduciaria diventa particolarmente forte nel caso del moderno sistema bancario in “regime di riserva frazionaria”.
In base a questo sistema, la banca emette sempre più unità di moneta fiduciaria, che si suppone sia “pagabile a vista”, delle unità di moneta-merce disponibili per la conversione, contando sulla improbabilità che la maggioranza dei suoi clienti possa mai richiedere la conversione nello stesso momento. Così, il moderno sistema bancario della riserva frazionaria è intrinsecamente fraudolento perché:
per la banca è impossibile mantenere tutte le promesse di “pagamento a vista” delle sue banconote;
i dirigenti bancari sanno che il completo pagamento “a vista” è impossibile, e quindi che le promesse di pagamento della banca sono false.
E, i clienti della banca, in stragrande maggioranza, ignorano il funzionamento del sistema di riserva frazionaria ed i rischi che esso comporta per loro.

III. Per comprendere pienamente il significato del FRS occorre anche comprendere che non esiste una moneta “politicamente neutra o indipendente”. Poiché, in ultima analisi, il denaro è uno strumento usato sia per accumulare la ricchezza che per scambiarla. Così, il denaro è sia una forma di proprietà in sé, sia un meccanismo per aumentare i contratti che trasferiscono altri tipi di proprietà da una parte all’altra.
Quindi, anche in un’economia di libero mercato con poteri governativi limitati, il denaro ha un carattere necessariamente politico, in quanto l’impegno col quale il governo protegge il sistema monetario dalla frode privata e dal saccheggio pubblico riflette il grado di rispetto che il governo ha verso la proprietà privata e il diritto privato. Un’economia di libero mercato avrà un tipo di moneta; un’economia “mista” o “fascista”, un altro tipo di moneta; un’economia “socialista” un altro ancora; e così via – ma in ogni caso il sistema monetario rifletterà accuratamente i valori del sistema politico.

Così. Ancora una volta, il dibattito in corso circa se e in qual misura il FRS dovrebbe essere “politicamente indipendente” dal Congresso e dal Tesoro degli Stati Uniti è mal impostato. In origine la Costituzione rese la moneta degli Americani indipendente dalla politica elettorale, fissando l’unità monetaria nel “dollaro” d’argento, dichiarando illegali le Note di Credito e accreditando come “valuta legale”, per il pagamento di debiti, soltanto le monete d’argento e d’oro. Ma la Costituzione è il documento politico fondamentale del paese – così, lungi dal rendere la moneta “politicamente indipendente” o “politicamente neutra”, la Costituzione stabilì una formula politica del tutto specifica per la moneta:

cioè una moneta merce dal valore intrinseco storicamente provato, la cui fornitura non poteva essere manipolata a piacimento dalle autorità politiche.

La creazione del FRS nel 1913 non rese le banconote della FR “politicamente indipendenti” o “politicamente neutre”, ma cambiò soltanto il carattere politico del sistema monetario, dando il potere di controllare la fornitura di banconote FR [Federal Reserve, n.d.c.], tassi d’interesse ed altri fenomeni monetari e bancari ad una piccola e non eletta cricca di auto-dichiaratisi “esperti” , bancari interessati e politici.

Così, in contrasto con il sistema costituzionale, il FRS, di fatto, politicizzò la moneta, permettendo a politici, amministratori e pochi selezionati gruppi con interessi specifici di esercitare sui sistemi monetari e bancari di questo paese quell’ influenza che la Costituzione aveva in origine vietato.

Gli Americani tendono ad accettare la descrizione del FRS come “politicamente indipendente”, poiché, sebbene il controllo dei sistemi monetari e bancari ha un grande significato politico, gli apologeti del FRS sono riusciti, negli anni, a rimuovere le questioni monetarie e bancarie dai programmi di candidati e partiti politici e a soffocare il dibattito pubblico su questi argomenti. Inoltre

  • è di vitale importanza che nessun grande movimento politico ora chieda l’immediato ritorno al sistema monetario costituzionale originale degli U.S.A. basato su monete d’argento e d’oro;
  • è di vitale importanza che nessun grande movimento politico ora richieda che tutto il denaro cartaceo delle banche private sia vera moneta fiduciaria – cioè che sia convertibile in argento, oro o in qualche altra merce con valore intrinseco;
  • è di vitale importanza che nessun grande movimento politico attacchi la intrinsecamente fraudolenta riserva frazionaria bancaria;
  • è di vitale importanza che nessun grande movimento politico denunci la relazione incestuosa e corrotta che esiste fra il governo nazionale e l’industria bancaria attraverso il FRS, la Federal Deposit Insurance Corporation, e così via..;
  • è di vitale importanza che nessun grande movimento politico metta in dubbio l’uso che il governo fa dei sistemi monetario e bancario per “regolare” l’economia e imporre un ormai dilagante controllo poliziesco sui singoli cittadini;
  • è di vitale significato politico che gli effetti a breve termine delle politiche monetarie e bancarie del FRS non sono affatto chiari all’Americano medio e che identificare, sul lungo termine, chi guadagna e chi perde, che cosa si guadagna e si perde, e perché tutto ciò avviene è molto difficile anche per economisti e politologi;
  • è di vitale significato politico che i membri del Congresso non sembrano incentivati – o forse sono
    disincentivati – a indagare sulle mal indirizzate e dannose politiche del FRS (e tanto meno a correggerle) ed
  • è di vitale significato politico che la popolazione è semplicemente incapace di escogitare strategie efficaci per trattare con Il FRS come se fosse un’ “agenzia governativa”.

Ovviamente, un gruppo che è riuscito a far completamente escludere questi argomenti da ogni discorso politico negli U.S.A., senza rimostranze da parte di gruppi di cittadini numericamente significativi, dev’essere davvero potente. Ma i libri di storia non spiegano in modo soddisfacente come gli apologeti del FRS siano riusciti, dal 1913, a impedire ogni dibattito politico su moneta e sistema bancario.
Quello che è abbastanza chiaro, comunque, è che il FRS è stato istituito
a) per togliere di mezzo la Costituzione in quanto arbitro della politica monetaria nazionale per conto di tutti gli Americani e
b) per garantire invece che determinati gruppi con specifici interessi siano sproporzionatamente (o meglio monopolisticamente) rappresentati in sede di scelta di quella politica, a beneficio di quei gruppi ed a scapito di tutti gli altri.
Qui è necessaria un’analisi a più livelli.

A. Al primo livello, il FRS appare soprattutto come un meccanismo per “stabilizzare” l’intrinsecamente fraudolento sistema bancario della riserva frazionaria. Da questo punto di vista, lo scopo del FRS non è necessariamente fare ciò che i banchieri vogliono, ma andare sempre incontro alle loro esigenze. Consideriamo il passaggio del sistema monetario da un regime di moneta merce ad uno di carta moneta (fiat-money[1]).

In un regime di moneta merce, i banchieri usano l’intrinsecamente fraudolento sistema della riserva frazionaria per espandere la quantità di moneta fiduciaria (cioè banconote e depositi bancari) oltre la quantità di moneta merce (cioè monete d’argento e d’oro) disponibile per la conversione. Questo ha due effetti.
1. I banchieri possono prestare più “denaro” e quindi incrementare i loro profitti.
2. I portatori di denaro fiduciario diventano “complici” inconsapevoli (e presumibilmente involontari) dei banchieri in questi prestiti eccessivi, quindi diffondendo il rischio di quei prestiti in tutta la società e indirettamente “assicurando” i banchieri a scapito di tutta la popolazione. Poiché l’espansione della creazione di questo intrinsecamente fraudolento denaro fiduciario è limitata dalla possibilità di una diffusa richiesta di conversione (le cosiddette “corse alla banca” [o "corse agli sportelli" - n.d.c.] ), seguita dalla bancarotta delle banche emittenti, i banchieri propugnano una serie di cambiamenti ideati per proteggere il sistema della riserva frazionaria dal crollo.
Primo: essi usano ogni possibile strumento di propaganda, concitazione e disinformazione per instillare un’ingiustificata fiducia nei portatori di moneta fiduciaria, al fine di minimizzare la conversione e quindi facilitare una sempre maggiore espansione della creazione di quella moneta.
I sotto-finanziati sistemi di “assicurazione dei depositi” (sia privati che pubblici) esemplificano questa tattica ingannevole.
Secondo: se le “corse alle banche” avvengono, le banche pretendono dal governo l’autorizzazione a “sospendere i pagamenti in monete”, cioè a rifiutare temporaneamente di convertire le proprie banconote di moneta fiduciaria in moneta merce. Ciò permette ai banchieri di continuare ad operare anche se in bancarotta. Le “sospensioni di pagamenti in moneta” sono un indicatore-chiave del guasto dell’economia di libero mercato, poiché esse sono misconoscimenti di contratti protetti dal governo – in effetti sono furti autorizzati dal governo.
Terzo: per prevenire del tutto le “corse alla banca”, i banchieri fanno pressione per ottenere il permesso di misconoscere totalmente e per sempre la loro moneta fiduciaria – cioè, di trasformare la loro moneta fiduciaria in carta moneta (fiat-money[1]). Per far ciò il governo deve attivare un qualche meccanismo per la “circolazione legale” della carta moneta, qualcosa come:

  • come l’obbligo di usare quel denaro per il pagamento di tasse o per spese pubbliche;
  • come dichiarare quel denaro “valuta legale” per tutti i debiti;
  • come dichiarare illegali i contratti pagabili con ogni altra forma di denaro, soprattutto con denaro merce.

Con questi provvedimenti il governo – in pratica i contribuenti – diventa l’estremo garante della carta moneta, al posto delle banche e dei loro azionisti; in compenso le banche rispondono alle seguenti due richieste:
1. Esse “monetizzano” il debito pubblico, in pratica permettendo al governo di usare il sistema della
carta moneta come strumento di tassazione.
2. Esse collaborano in un cartello o in un altro sistema auto-regolante per controllare la loro espansione della produzione di carta moneta entro limiti che mantengano la pubblica fiducia nel sistema bancario e nel governo.
In sostanza, il governo e le banche si accordano per spartirsi il denaro che può essere rubato ai cittadini, manipolando la creazione di denaro e “moderando” quel furto cosicché la gente non riesca mai a capire ciò che succede.

Il FRS è semplicemente un elaborato dispositivo impiantato per raggiungere questi scopi piuttosto semplici, in un modo molto complesso, e quindi ingannevole. Il FRS è stato la risposta dei banchieri e dei loro amici politici a decenni di fallimenti del sistema bancario della riserva frazionaria a livello locale e regionale in tutti gli Stati Uniti. Il FRS è stato un tentativo di mantenere per sempre quel sistema – all’inizio, a livello nazionale con l’Atto della Federal Reserve nel 1913, e poi a livello internazionale con gli Accordi di Bretton Woods nel 1944.

“E’ stato” è il verbo giusto poiché gli Accordi di Bretton Woods si ruppero nel 1971, quando il Presidente Nixon dichiarò l’impossibilità di convertire in oro le banconote FR in circolazione fuori dagli USA; e crescenti tensioni nel sistema sono presenti negli USA dagli anni ’70.

Le date chiave nello sviluppo del FRS sono le seguenti:

  • 1913 – Il Congresso crea il FRS; permette l’emissione di banconote FR, convertibili in “moneta legale”; e dichiara che le banconote FR sono “obbligazioni degli Stati Uniti”, ma non “moneta a corso legale”.
    In pratica, le Banche della Federal Reserve e il Tesoro degli Stati Uniti convertono le banconote FR in monete d’oro, su richiesta. Le banconote FR sono denaro fiduciario.

  • 1933 – Il Congresso dichiara l’impossibilità di convertire in oro le banconote FR per i cittadini americani,
    e dichiara che esse sono “moneta a corso legale”. Il governo continua a convertire in oro le banconote FR degli stranieri; e i cittadini USA possono convertire le banconote FR in “moneta legale” (come le Banconote del Tesoro U.S.A. ed i “silver certificates”), che è convertibile in monete d’argento. Quindi le banconote FR rimangono denaro fiduciario, convertibile internazionalmente in oro e , seppur indirettamente, nazionalmente in argento.

  • 1968 – Il Congresso misconosce la conversione di tutte le forme di “denaro legale” in argento, trasformando così , per la prima volta, le banconote FR in carta moneta, a livello nazionale.

  • 1971 – Il Presidente Nixon misconosce la conversione delle banconote FR in oro, trasformando così, per la prima volta, le banconote FR in carta moneta, a livello internazionale. Così oggi, gli Americani soffrono sotto un regime di carta moneta e di un sistema bancario basato su una illimitata riserva frazionaria. In questo sistema il FRS esercita un ruolo molto semplice ma fondamentale:
    quando la fiducia dei cittadini nei sistemi monetario e bancario si indebolisce, il FRS agisce per “restaurare la fiducia”. Il FRS può usare ciò che le gente comune considera “mezzi drastici” in questa pretesa “lotta”, ma essi non sono mai così drastici da causare un vero crollo economico o da mettere seriamente in pericolo gli interessi a lungo termine del cartello bancario, delle attività ad esso collegate e dei suoi amici intimi politici.

Il problema inevitabile, naturalmente, è che ogni sistema di riserva frazionaria bancaria soffre di un’intrinseca instabilità che aumenta col tempo, poiché alla base del sistema a riserva frazionaria c’è una specie di schema a “piramide” (o schema “Ponzi”). Perciò, il sistema a riserva frazionaria si regge sulla fiducia e sulla truffa al tempo stesso. Il FRS, il cartello bancario ed i politici del sistema americano a partito unico agiscono in base alla teoria che “si può ingannare tutti per un po’ di tempo e qualcuno per sempre – e ciò è sufficiente!” Ma essi dimenticano che, come Lincoln concludeva, “non si può ingannare tutti per sempre”. Nel tempo, alcune persone – spesso molte – arrivano a capire.

E le persone che hanno capito tendono ad agire sulla base delle loro conoscenze. Quindi il tempo che rimane al FRS per il suo “gioco sulla fiducia / sull’ imbroglio” può essere, e probabilmente sarà, relativamente breve.

B. Ad un livello di analisi più elevato, il FRS non è soltanto un meccanismo di controllo per il cartello bancario nazionale, ma anche uno dei più importanti meccanismi di un sistema di dilagante “regolamentazione economica” di stile fascista che è stato costituito in questo paese, lentamente ma certamente, dall’inizio del secolo. Ciò spiega l’”indipendenza politica” del FRS in modo più logico rispetto all’idea che la moneta ed il sistema bancario non sono più questioni politicamente importanti, motivo di scontro politico o interessanti. Se uno stato fascista deve “regolare” l’economia in relativa autonomia dai cittadini e dalla maggior parte dei gruppi con particolari interessi, il suo ente monetario deve proclamarsi “politicamente indipendente”.

(Concretamente, in uno stato di questo genere, tutti gli enti regolatori devono proclamarsi “politicamente indipendenti” in qualche misura – e non sorprende che tale dichiarazione, provenga oggi, praticamente, da ogni ente amministrativo del governo nazionale. Ma il grado di “indipendenza politica” varierà con l’importanza dell’ente rispetto al sistema complessivo di regolamentazione centralizzata della società.) Così, l'ndipendenza politica” che il FRS dichiara è del tutto prevedibile se essa è parte di un meccanismo anti-democratico di controllo economico e politico.

E il fatto che nessun ramo costituzionale del governo nazionale – né il Congresso, né il Presidente, né la Magistratura – contesti la pretesa “indipendenza” del FRS prova che anche quei rami sono stati cooptati come enti dello stato fascista.

In sostanza, la moneta politica contemporanea e il sistema bancario politicizzato che la genera comportano quattro importanti effetti:

Primo: la moderna moneta politica è lo strumento principale con cui il governo gestisce un sistema di TASSAZIONE NASCOSTA ed OPPRESSIVA, attraverso aumenti dell’emissione di denaro che causano sistematici aumenti dei prezzi di beni e servizi (ciò che chiamiamo “inflazione”).

Secondo: gestendo un sistema di tassazione nascosta, la moderna moneta politica permette alla oligarchia finanziaria e politica dominante di questo paese di “RIDISTRIBUIRE LA RICCHEZZA NAZIONALE” da un gruppo all’altro – più di 6 trilioni di dollari [6 mila miliardi di dollari - n.d.c.] dalla II Guerra Mondiale, secondo l’Istituto Americano per la Ricerca Economica.

Terzo: agendo come meccanismo per “ridistribuire” la ricchezza, la moderna moneta politica CORROMPE SISTEMATICAMENTE IL PROCESSO ELETTORALE, permettendo ai politici di comprare voti con promesse di nuovi o più estesi programmi di spesa pubblica resa possibile solo dalla capacità del del sistema bancario di “monetizzare” il debito pubblico.

Quarto: collegando il sistema bancario al debito pubblico, la moderna moneta politica permette alle banche di RAPINARE IL TESORO PUBBLICO, inizialmente garantendo le banconote FR come “obbligazioni degli USA”, in special modo privilegiando quelle banconote come”moneta a corso legale”, ed infine procurando ai banchieri “salvataggi” a spese dei contribuenti, quando crolla il sistema della intrinsecamente fraudolenta riserva frazionaria.

Quinto ed ultimo: la moderna moneta politica ed il sistema bancario politico funzionano come meccanismi chiave nella struttura della PIANIFICAZIONE ECONOMICA CENTRALE FASCISTA che spreca e usa male le risorse e quindi abbassa il tenore di vita della grande maggioranza degli Americani a beneficio di pochi privilegiati.

 

IV. Sebbene sia da lungo tempo una potente – ed oggi ancora politicamente intoccabile – istituzione, il FRS ha davanti a sé un triste futuro. Possiamo dirlo considerando le attuali condizioni politico-economiche che causano il problema del crollo delle banche nazionali.

A. La prima di queste condizioni è la natura essenzialmente falsa e fraudolenta della moderna carta moneta e del sistema bancario basato sulla riserva frazionaria.
Il carattere falso e fraudolento della carta moneta contemporanea è una pecca che si aggiunge all’ineluttabile disparità economica fra tutta la carta moneta e la vera moneta (cioé le monete d’argento e d’oro). La carta moneta non può mai essere economicamente equivalente alla vera moneta poiché:
un trasferimento di reale moneta fra due persone trasferisce immediatamente un bene reale: l’argento o l’oro di cui sono fatte le monete.
A differenza della vera moneta (che è essa stessa la sostanza monetaria), la carta moneta è solo una promessa di pagamento con vera moneta, in un giorno futuro, soggetto a varie contingenze,
e sempre incerto. Perciò, un trasferimento di carta moneta fra due persone non trasferisce e non può trasferire immediatamente il sottinteso bene monetario, ma solo la promessa di pagamento – cioè, la responsabilità di chi ha fatto quella promessa. Inoltre, visto che la promessa può essere più o meno sicura in base alla credibilità o non credibilità di chi l’ha fatta, un trasferimento di carta moneta trasferisce non solo un diritto ad ottenere l’implicito bene monetario reale ma anche un rischio di perdita se la promessa di pagamento (conversione) non dovesse essere mantenuta, del tutto o in parte.

In breve, anche quando la carta moneta è effettivamente una promessa di pagamento – e potenzialmente pienamente convertibile in argento o oro – essa rimane un bene per il suo portatore solo nella misura in cui l’emittente alla fine tiene fede al suo impegno di convertire, o in cui altra gente si fida abbastanza della solvibilità del promettitore da accettare la cartamoneta per il suo valore nominale, in cambio di beni e servizi non monetari.

In ultima analisi, la carta moneta è un bene solo se può essere incassata o passata senza perdita di potere d’acquisto come fosse moneta reale – il che può essere verificato solo essa viene incassata o passata.

Negli Stati Uniti, ad esempio, oggi la valuta in carta moneta non è né una merce di valore, né una credibile promessa di pagamento attraverso la conversione in una merce di valore.

Nessun portatore delle banconote FR ha il diritto di chiedere che le Banche della F.R. o il Tesoro degli Stati Uniti le converta con qualsiasi quantità di qualsiasi merce. E nessun portatore di queste banconote ha alcun diritto legale di costringere qualunque altro comune cittadino a scambiare una quantità fissa di qualsiasi merce o servizio per un dato valore nominale di questa valuta in proporzione ad una data quantità (in grammi) di argento o oro. In effetti, nonostante il rituale legale che autorizza la loro conversione “in moneta legale”, garantendole come “obbligazioni degli Stati Uniti” e dichiarandole “moneta a corso legale” per tutti i debiti, il massimo che il portatore di banconote FR possa pretendere legalmente è che il governo nazionale le accetti come pagamento delle tasse. Così, le banconote FR sono una moneta del tutto falsa: poiché esse sono, nei fatti e per la legge, uno strumento di scambio col quale certi scambi sono assolutamente rifiutati dai suoi emittenti possibilmente rifiutati da chiunque altro sul mercato, e che il governo accetta solo per compensare precedenti richieste di tasse, il cui ammontare esso determina unilateralmente in prima istanza.

Le banconote FR sono, in realtà, solo tagliandi per il versamento delle tasse, mascherati da denaro. In simil modo, dell’attuale sistema bancario la “riserva” dell’attuale sistema bancario è non solo “frazionaria”, ma intrinsecamente falsa. Poiché nessuna banca nel FRS ha delle vere “riserve” di denaro, ma solo banconote ed importi sui libri contabili che il sistema può “creare dal nulla”, in ogni momento e per qualsiasi cifra – ma il cui potere d’acquisto in moneta reale (argento o oro) o in qualsiasi merce di valore non può essere garantito dal sistema sempre o ad ogni livello.

Inoltre, il carattere essenzialmente falso dell’attuale valuta in carta moneta e della “riserva” bancaria è la fonte della loro intrinseca fraudolenza – poiché la falsità è sconosciuta (in realtà accuratamente nascosta) al grande pubblico. Lo speciale privilegio del FRS di emettere quantità illimitate di carta moneta “a corso legale” non convertibile, e di dare in prestito quella carta moneta con richiesta di interessi attraverso le banche commerciali del sistema, è una vera e propria autorizzazione al furto – poiché la grande maggioranza dei cittadini ignora il significato economico della non convertibilità della valuta e pertanto pensa che la sua designazione di “moneta a corso legale” rende obbligatorio il suo uso come mezzo di scambio ed esclude tutte le altre forme di moneta.

La natura perversamente falsa della moderna carta moneta e del sistema della riserva frazionaria ci porta a chiederci: perché le banconote della FR continuano a circolare e le banche senza alcuna vera riserva monetaria continuano a funzionare? Coloro che accettano la teoria che “la moneta” è qualunque cosa il governo identifichi e dichiari come tale risponderebbero che le banconote FR (o i depositi bancari in banconote FR) hanno valore come strumento di scambio commerciale poiché la gente ha bisogno di queste banconote per pagare le tasse. Ma il palese errore, qui, è che il governo accetta il pagamento delle tasse con banconote FR proprio perché quelle banconote hanno un determinato potere d’acquisto e quindi sono utilizzabili dal governo come “moneta”.

Non è la presente o futura tassabilità delle banconote che dà loro valore come strumento di scambio commerciale, ma è il loro attuale valore come strumento di scambio che le rende adatte come strumento di tassazione.

Ci si deve ricordare che le banconote FR erano in origine convertibili, direttamente o indirettamente, in monete d’oro, monete d’argento, o in entrambe.

Perciò, le banconote FR avevano un reale valore di scambio sul mercato, che rifletteva i loro impliciti valori di conversione in oro o argento, e non dipendeva affatto dal loro uso come strumento di tassazione ma dava loro l’effettivo valore a tal fine necessario.

Quando le banconote FR divennero del tutto inconvertibili, dopo il 1968/1971, esse persero ogni valore di scambio fissato o certo in termini di moneta reale, e quindi acquisirono un valore, sempre più incerto, anche come strumento di tassazione (almeno finché continua ad abbassarsi il loro valore di scambio sul mercato, come è avvenuto, costantemente, da allora).

Una spiegazione più realistica della persistente circolazione di banconote FR (o di depositi bancari in banconote FR) come “moneta” è che i cittadini sono vittime di un gioco sulla fiducia/truffa, in cui il governo e le banche hanno imposto l’obbligo dell’uso della carta moneta al posto di reali beni monetari in una piramide rovesciata di frode monetaria.

Al vertice di questa piramide rovesciata troviamo i veri “dollari”: monete d’argento e d’oro che sono esse stesse beni monetari e circolano fra coloro che conoscono bene le differenze fra moneta reale e carta moneta.

Le monete metalliche rivestite in lega di nichel e rame circolano in quantità leggermente maggiore di quelle in oro ed argento e costituiscono il primo stadio della truffa istituzionalizzata.

Queste sono beni monetari in proporzione al loro contenuto di metalli – il cui valore è al massimo il 2% di quello nominale - , ma per il resto esse sono obbligazioni del governo che erano una volta convertibili in argento, ma sono oggi del tutto inconvertibili.

Il successivo fraudolento strumento di scambio, in termini di quantità in circolazione, sono le attuali banconote FR, oggi “convertibili” solo in monete metalliche.

Infine, la maggiore quantità della cosiddetta “massa monetaria” è sotto forma di conti correnti bancari; la maggior parte di questo denaro è stato prestato con interessi a persone diverse dai titolari dei conti. Ciò rende palese che non solo questi presunti depositi non sono affatto depositati in banca, ma anche che essi non sono neanche formalmente “convertibili”, poiché gli stessi depositi non sono “denaro” appartenente ai clienti depositanti ma alla banca!

I depositi sono prestiti di denaro che i depositanti (molti di loro inconsapevolmente) hanno fatto alle banche, e che le banche hanno in seguito prestato a terzi.
Ma quante persone sono a conoscenza di questa situazione? Perché il governo e le banche non informano coloro che ignorano ciò che sta realmente succedendo – se non per il fatto che il governo e le banche approfittano deliberatamente della pubblica ignoranza e quindi la promuovono intenzionalmente? E quanto a lungo potrà continuare questo inganno?

B. Questa domanda evidenzia la seconda delle attuali condizioni politico-economiche che sono alla base del problema del crollo delle banche nazionali: cioè la incapacità delle banche di continuare ad incrementare indefinitamente la quantità di denaro all’interno dell’economia nazionale, cioè, come si suol dire, ad “espandere il credito” (poiché la quantità di nuovo denaro deriva dall’estensione del credito bancario a chi chiede prestiti).

La risposta alla domanda “Quanto può durare questa truffa?” è “Non per sempre!”. Se, da un lato, le banche espandono eccessivamente il credito, si crea iper-inflazione (cioè il potere d’acquisto dell’unità monetaria cade esponenzialmente). Se, d’altra parte, le banche frenano troppo l’espansione del credito al fine di evitare l’iper-inflazione, si crea recessione e poi depressione (cioè la gente chiede meno prestiti e i debitori pre-esistenti non riescono a ri-pagare i loro prestiti). Il “trucco” (e il dilemma) dei banchieri è continuare ad espandere il credito all’interno di un’economia in espansione, e quindi essenzialmente non inflativa.

Il problema insolubile insito nell’espansione del credito attraverso il sistema della riserva frazionaria, comunque, è che l’espansione della quantità di denaro creato dal nulla inevitabilmente svia e spreca le reali risorse economiche, portando ad un’economia sempre più irrazionale – cioè un’economia che non si espande in termini reali. In breve, l’espansione del credito attraverso il sistema della riserva frazionaria, a lungo andare, conduce sicuramente al crollo economico, con conseguenti caos sociale e crisi politica.

CONCLUSIONE

Non serve la sfera di cristallo per prevedere che ci stiamo avvicinando ad un momento cruciale della storia monetaria e bancaria degli Stati Uniti. Il peso del debito pubblico (o governativo) – molto del quale è stato reso possibile solo dalla “monetizzazione” della banca centrale – ha raggiunto livelli insostenibili in termini reali anche dopo che è stata drasticamente aumentata la confisca dei redditi degli Americani attraverso tassazioni esplicite.

Ma gli Americani sembrano riluttanti ad accettare una maggiore tassazione per finanziare le infinite follie
di uno stato sociale spendaccione. Così, il misconoscimento del debito (totale o in parte), attraverso l’estremo deprezzamento delle banconote FR e dei depositi bancari, appare probabile, se non certo.

Per questo disastro, che incombe inquietantemente, gli Americani possono ringraziare il Sistema della Federal Reserve, gli “esperti” che lo hanno amministrato dal 1913, i politici che lo hanno sostenuto come “copertura” per finanziare le loro carriere, i banchieri che hanno approfittato del loro monopolio sull’emissione di carta moneta come “moneta a corso legale” e gli “intellettuali” accademici, la stampa, i media che (a differenza dei loro omologhi nel secolo scorso) sono rimasti stranamente silenziosi sui temi della moneta e del sistema bancario.

Cioè, gli Americani possono giustamente far questo, nel momento in cui prendono coscienza di ciò che è il FRS, di ciò che esso fa, e del perché esso è responsabile di aver logorato fino al punto di farli crollare l’economia nazionale, un tempo fieramente prosperosa, e un ordinamento politico solidamente repubblicano.

Se tutto va bene arriveremo presto ad una nuova consapevolezza nazionale.

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Il presente saggio è il quarto di una serie di nove, pubblicati dalla “National Alliance for Constitutional Money”, 13877 Napa Drive, Manassas, Virginia 22111.
Ogni saggio di questa serie tratta un aspetto significativo dell’attuale sistema monetario e ogni serio studente della questione monetaria dovrebbe leggere questi articoli. Se volete gli altri saggi, contattate la National Alliance e fate un generoso contributo.
Il Dr. Vieira è anche autore di “PEZZI DA OTTO: I POTERI MONETARI E LE FRAGILITA’ DELLA COSTITUZIONE DEGLI STATI UNITI – UNO STUDIO SUL DIRITTO COSTITUZIONALE”. Questo scritto è il più esaustivo ed approfondito studio mai scritto sulla storia legale della moneta in questo paese.
Esso è al momento in fase di revisione e sarà disponibile presto presso la National Alliance.
Confidiamo nel fatto che il Dr. Vieira ci permetterà presto di pubblicare in rete, su questa pagina, brani selezionati degli altri saggi.

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n.d.c. = note del curatore
[1] Fiat Money: moneta inconvertibile resa legale per decreto legislativo, anche se non ha valore intrinseco o copertura, ossia è senza riserve. Altre trad. moneta fiduciaria, moneta legislativa, moneta normativa, moneta "aria fritta", cartamoneta.

* si ringrazia il primitivo_kite per la traduzione


25/05/2008 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5
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