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COS'E' IL SIGNORAGGIO BANCARIO

[2006-2016, di Sandro Pascucci - www.signoraggio.com]

«il signoraggio è il potere di vita e di morte che ha sul popolo colui che (1) emette moneta in (2) regime di monopolio e con (3) il supporto del corso forzoso in (4) una società inconsapevole. si elimina la schiavitù cambiando uno dei quattro punti. la buona notizia è che puoi scegliere il punto che vuoi. io ho scelto il (4) perché era il più facile..» [sandro pascucci, 2008]

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Il signoraggio è un problema, un bel problema. Veramente un gran bel problema. E' troppo semplice da capire per chi si crede intelligente* ed è troppo complesso per la maggior parte di quelli che, diciamolo, un po' perché cresciuti a tette&culi e un po' perché genuini esseri umani son troppo.. rinfanciulliti (stavo per dire rincojoniti, pensa un po'!) per afferrarlo nel suo insieme**. Purtroppo il progetto di IGB (come sarebbe: «Chi è IGB»?) si trova in uno stadio avanzatissimo. Per quanto la popolazione "cresca", culturalmente parlando***, IGB la precede di un 3 o 4 (cento) passi. Perché Lui non segue il calcio: Lui si compra una intera squadra di calcio (e la mette in campo per non farci andare a noia le tette&culi di cui prima) e mentre noandri inseguiamo la chimera del lavoro-dacci-il-nostro-pezzo-di-pane-quotidiano Egli crea (ma più spesso distrugge) intere fabbriche. Mentre noandri annaspiamo per arrivare a fine mese Sua Signoria genera, dal nulla, come un DIO-ONNIPOTENTE, denaro, soldi, moneta.

Quella cosa, cioè, per la quale noandri, popolino tette&culi&duelauree siamo disposti ad uccidere.

|*| secondo la nota equazione una laurea = intelligente; una laurea in economia (o affine) = intoccabile;

|**| come tutti i puzzle la Questione signoraggio va afferrata e "vista" nella sua interezza o è come se non fosse reale per niente;

|***| che poi è da vedere 'sta cosa.. e comunque sempre col fardello delle tette e dei culi davanti agli occhi;


mazza da conio

Il signoraggio è una truffa monetaria e psicologica a cui tutti noi siamo soggetti.

Questa truffa si nasconde e si potenzia dietro una cortina di silenzio e di morte che ha attraversato gli ultimi 300 anni senza lasciar trapelare nulla della propria esistenza.

Si usa dire che “il più grande inganno del diavolo sia stato far credere all’umanità che lui non esiste” ed è proprio grazie a questa diabolica tecnica che il signoraggio è padrone del mondo ma in maniera trasparente per tutti noi. Non sentirai mai parlare di signoraggio in TV o sui libri, nessun cantante ci farà mai una canzone né un comico uno spettacolo. I politici non litigheranno mai per il signoraggio e non vedrai mai la Guardia di Finanza arrestare qualcuno per quest’argomento. Il signoraggio è il massimo potere del pianeta e tutti noi ne siamo schiavi.

Tecnicamente il signoraggio è il lucro che si genera dal creare moneta. Socialmente è la miseria dei popoli che vivono (?) sotto lo strapotere dei banchieri.

Attualmente la legislatura internazionale prevede solo due ENTI privati/privatistici autorizzati alla creazione di moneta: (1) le banche centrali (BC), che creano "moneta legale", sia contante, come la banconota, che scritturale, come le "riserve" (o "moneta di banca centrale") e (2) le banche commerciali (BCOM), che creano, tramite prestiti, la c.d. "moneta bancaria" (o "fiduciaria").

Le tre monete vengono create dal nulla, senza corrispettivo e con spesa irrisoria.

Un esempio chiarirà il meccanismo (per approfondimenti vai al pannello "cos'è la moneta"):

creare una moneta (sia essa di carta, di metallo o virtuale come un c/c) ha dei costi, dovuti alla materia prima, alla manodopera e ai servizi necessari di contorno, come la distribuzione, le tecniche anticontraffazione (etc). Il costo maggiore è (stato finora) il materiale di cui è composta la moneta, e l’insieme di tutti i vari costi suindicati vanno a determinare il suo «VALORE INTRINSECO». E' in pratica il "costo affrontato da chi crea la moneta". Quando si parla di "moneta", però, si fa riferimento ad un altro valore: il «VALORE NOMINALE» (o, nel caso della banconota, valore "DI FACCIATA" o anche "LEGALE"). E' in pratica il costo che dovrà sostenere chi vuole ottenere quella moneta. I due valori (intrinseco e nominale) differiscono tra loro e questa differenza determina quello che si chiama «SIGNORAGGIO», ossia il guadagno che andrà (prima o poi) nelle tasche di chi ha creato quella moneta.

creazione del disco

Ovviamente chi crea moneta tende a segnare (ossia a far risultare all'acquirente di moneta) un valore nominale più alto possibile rispetto al valore intrinseco. In altre parole il FABBRICANTE (il CREATORE) VENDE al CLIENTE (o affitta, dipende dal caso) il "pezzo monetario" ad un prezzo maggiore rispetto al costo sostenuto (affrontato) per crearlo, altrimenti ci rimette (signoraggio negativo).

Un esempio di signoraggio negativo e' dato dal conio delle monetine da 1, 2, 5 o 10 centesimi di euro, dove la spesa di fabbricazione e' di circa 15 centesimi. Guarda caso il conio di tali "pezzi" e' riservato allo Stato e non alla BCE: in questo modo lo Stato spende piu' di quello che incassa (per TALI PEZZI).

E' cambiato il signoraggio al variare delle diverse modalità di creazione ed emissione del "pezzo monetario" nella Storia, ossia da quando la moneta era in metallo prezioso (in mano al signore del castello) a quando poi fu emessa su carta (dall'orafo banchiere), fino all'odierno bit di computer da parte dei banchieri privati internazionali (IGB)?

Oro, carta, bit.. evoluzione naturale o comodo aggiustamento tecnologico?

Le monete d'oro avevano un valore intrinseco (il costo di fabbricazione) piuttosto elevato. Il «signore» che coniava queste monete imprimeva loro un valore nominale superiore al valore intrinseco per poterci guadagnare e permettersi così un «aggio» economico, politico, sociale (e psicologico) notevole.

Infatti questo Potente, ricevendo oro da ricchi commercianti o direttamente da proprie miniere o da altre monete di altri regni/signorie (una moneta d'oro è per lui a tutti gli effetti una piccola miniera), lo convertiva in moneta sonante, incidendo la sua effige su una delle facce, per "ufficializzare" il "pezzo monetario" da lui appena creato (coniato). In questo modo la moneta diventava "LEGALE" e poteva circolare nel regno. Era quindi una sorta di "garanzia" e per questo al Re spettava un "guadagno". Dato che il pezzo monetario era "certificato" non occorreva più, in teoria, sottoporlo a pesi e misure (ed "assaggi") per stabilirne la "bontà". La moneta era BUONA perché il Re diceva che era buona. C'aveva messo la faccia, letteralmente.

In soldoni: se per poter acquistare (ed ecco il famoso "potere d'acquisto") una mucca o pagare un milite occorrevano 10 grammi di oro allora il Signore (lui e soltanto lui) poteva creare una moneta LEGALE che dichiarava costituita da 10 grammi d'oro mentre in realtà in fase di conio ne avrebbe impiegati solo 9 grammi (con l'aggiunta di 1 grammo di metallo non nobile). Ad esempio poteva chiamarla «UN FIORINO»*.

* non dimentichiamo che stiamo facendo didattica e quindi forziamo un po' negli esempi i termini storici: nel 1252 il fiorino pesava 3,54 grammi ed era in oro 24 carati; l'attento Lettore ricordi la citazione dell'omino al ponte che chiedeva dazio nel film di Troisi/Benigni "Chi siete.. che portate? Un fiorino!";

In questo particolare contesto il Re/Signore si arrogava sia il monopolio di creazione di moneta sia il lucro proveniente dalla fabbricazione monetaria stessa, dato dalla differenza tra costo di realizzo e potere d'acquisto finale, in pratica otteneva un "aggio" da questa semplice azione di creatore di moneta.

quindi il «signoraggio» e' l'aggio del signore, cioe' la differenza tra il valore nominale dichiarato (10 grammi) e valore intrinseco effettivo (9 grammi): un grammo d’oro per ogni moneta creata.

vista del conio

il concetto sopravvive ancora oggi che non si usano piu' monete in oro.

Chi riceveva la moneta poteva, da quel momento, farne libero uso e avere un potere d'acquisto fisso, determinato dal valore nominale «un fiorino». Questo almeno in teoria. Nella pratica, con l'aumentare della avidità del Re, si determina un abbassamento* (svilimento) del livello (ossia della percentuale) di oro nel "pezzo monetario" (periodicamente ritirato e rifuso dal Re stesso) e così, alla fine, per la stessa mucca, saranno chieste in pagamento DUE monete: ecco l'inflazione.

|*| lo stesso fiorino nel 1402 peserà grammi circa 3,33 grammi;

Dato che la moneta, come il cervo, era solo del Re (oggi infatti la moneta metallica è "stampata" dallo Stato, su quantità, però, decise dalla BCE), il banchiere che aspirava allo stesso (e possibilmente maggior) AGGIO si inventa il "credito" e lo spaccia come fosse moneta sonante. (- THAT'S A BINGO! - YOU JUST SAY "BINGO").

signoraggio bingo

Stiamo didatticamente parlando di un Tempo in cui i "bit" ancora non si sono palesati e la massima tecnologia concessa è la carta. Perciò quando alla moneta-oro si sostituisce la carta-moneta il discorso peggiora per chi ha necessità di ottenere moneta tramite prestito e il signoraggio per il neo-banchiere arriva al 100% (e oltre, dato che c'è SEMPRE un interesse da pagare). Condensando mille anni in poche righe: il banchiere, che custodisce l'oro di un cliente, concede a un secondo cliente (richiedente un prestito) della cartamoneta invece di quell'oro. Questo perché il banchiere rilasciava delle ricevute per l'oro depositato, delle "note" (di banco, dove operava) attestanti il deposito effettuato. Da "nota di banco" a "banconota" il passo è breve oltre che comodo (per approfondimenti vedi il pannello informativo «Cos'è la riserva frazionaria»). Quindi si ritenevano, queste banconote, pari all'oro (un pezzo di oro = una ricevuta, e viceversa). Ma l'oro non era duplicabile* mentre la carta sì. Inoltre la moneta-oro era esclusività del Re (pena la morte) e la manipolazione in pesi e misture era in una percentuale limitata (neanche il re poteva fare una moneta completamente di piombo e cederla come fosse oro!). Prestando quindi cartamoneta il neoIGB di fatto crea nuova [pseudo] moneta dal nulla, poiché non toglie al primo (cliente) ma al tempo stesso elargisce un certo "valore nominale" al secondo - colui che prende in prestito carta-moneta. Al banchiere il fatto di prestare della carta stampata con costo per lui irrilevante non gli toglie minimamente il sonno e vive tranquillamente pur pretendendo un pagamento di interessi (magari in oro!) sul prestito concesso. Quindi la carta diventa moneta** ma stavolta con una "signoria" diversa.

|*| da questo nasce l'attaccamento per l'oro dei cc.dd. "libertari" (Mises, Hayek, de Soto) e la loro avversione alle banche centrali ma soprattutto al governo statale, che avrebbe permesso al banchiere di rubare impunemente;

|**| per il concetto "la carta diventa moneta" vedi il pannello informativo «Il valore indotto di Auriti»;

Alcune persone (poche miliardi al Mondo) non capiscono questo semplice passaggio però sono capaci di farti notare come un pezzo di carta da 1 fiorino viene speso dal cliente che lo ha avuto in prestito per esattamente "1 fiorino", come fosse in oro e quindi, essendo la carta capace di acquistare comunque la stessa mucca, non c'è differenza tra le due monete e perciò la carta ha commercialmente lo stesso valore dell'oro. Non capiscono che questa loro "scoperta" "è un'aggravante, non è un'esimente" [cit. Auriti] della Faccenda SIGNORAGGIO.

Queste persone, nel tentativo di contrastare la tesi dell'Auriti (o del PRIMIT), confermano quanto di più fondamentale c'è nella tesi rivoluzionaria stessa, ossia che:

la moneta e' una convenzione sociale e non necessita di alcuna copertura. basta solo la volonta' comune di accettare una QUALSIASI cosa, collettivamente prescelta, come moneta.

E proprio perché la carta (e il bit) hanno dimostrato avere "potere di acquisto" che non bisogna permettere a un privato di creare moneta dal nulla, senza corrispettivo. Non gli compete, giuridicamente.

Non mi piace il loro apparente disinteresse per il pericolo in corso e a volte sospetto la loro buona fede per il depotenziamento che svolgono riguardo la posizione [semi divina] di creatore dal nulla (ex-nihilo) di quella carta, ossia di quella particolare moneta. Il piccolo IGB lucra arrogantemente sulla carta come il Re lucrava sull'oro e sappiamo che il lucro "aritmetico" è solo una parte dell'aggio del signore (non per difendere il signorotto medievale ma IGB non ha neanche i vincoli dell'oro e non ha le responsabilità politiche di essere Re).

«Per essere più ricco di te non occorre che io abbia 1.000 e tu 50, basta che io abbia 0 (zero) e tu -20 (menoventi). Questo fa di me il tuo Signore. Il signoraggio è l'agio del «signore» e non il sacchettino di monete d'oro sotto al mantello del Re.» [sandro pascucci, 2006]

Pare che ci si preoccupi più di non entrare con le zampe nel ruscello dove si beve che dello zozzone a monte che facendocivisi il bagno* sporca tutta l'acqua.

|*| avevo scritto "..che ci sta pisciando dentro". Meno male che rileggo sempre prima di stampare i miei pezzi!;

Mi son sempre chiesto se ci sono o ci fanno: è semplice superficialità o ignoranza o davvero non vedono il potere di creare moneta?

Altri ancora, particolarmente intelligenti (con intelligente = una laurea), chiamando a sostegno compari ancora più intelligenti (laurea in economia o affine) sostengono di aver capito tutto (loro et solo loro) del vero meccanismo bancario e poco pazientemente ti spiegano che riportando la carta al banchiere questi la distrugge, cosicché il debito è saldato e pertanto il suo vero lucro è "solo" sugli interessi.

La mia innata e infinita curiosità verso la fesseria umana mi porta a porre loro delle semplici domande:

«Certo (ammessa sia vera la storia della distruzione), ma nel frattempo? Chi è il Re e chi il suddito? Tu hai lavorato, hai faticato, hai sudato per restituire quei pezzi di carta o no? Il fatto che ti vengono bruciati (?) davanti agli occhi non ti da' un pò noia? Non ti viene il dubbio che (per lui-banchiere) non avevano valore? Quando un amico ti restituisce la macchina che gli hai prestato.. che forse tu le dai fuoco? Inoltre, fintanto ci sono n-prestiti in circolazione, rinnovabili, QUANTO e PER QUANTO tempo si è sudditi? Gli interessi richiesti (non creati dal Sistema) sono COMUNQUE un surplus NON DA POCO e il fatto di creare moneta (il capitale) dal nulla è un potere non concentrabile in un singolo individuo della società (un semplice privato, che cura i SUOI interessi privati) né questo potere è cedibile (abdicabile) a questi signorotti redivivi (ecco chi è IGB: la teorica "summa" dei banchieri internazionali). Inoltre la creazione di moneta dal nulla FALSA la realtà. Commercialmente parlando si crea un mondo irreale, in quanto il valore nominale del prestito GONFIA la massa monetaria circolante nel mercato, influenzando negativamente i prezzi, ad esempio. Quindi gli investimenti e il mondo imprenditoriale con le sue scelte strategiche. Si gonfia in maniera INNATURARE, salvo poi SGONFIARSI, con il periodico rientro e conseguente (teorica) distruzione del capitale imprestato (quello, cioè, prima creato dal nulla). E' giusto questo? E' sano per l'economia e la società che vi lavora? Perché le leggi di approvvigionamento del capitale valgono per tutti ma non per IL GRASSO BANCHIERE? Tutti gli attori del libero mercato devono trovare un capitale per funzionare, tranne le banche che lo creano dal nulla. Anzi: fanno di questa la loro attività principale. La banca è un'industria che si è ritagliata un'attività su misura: rifornisce tutte le altre industrie con una materia prima (la moneta, il denaro) che per lei non ha costo. Chi crede che questo POTERE non trovi SBOCCHI irresponsabili quando non ILLECITI? E' assurdo pensare che il banchiere paga il politico per avere Leggi a lui consone e permettere di mantenere il POTERE ASSOLUTO?»

Torneremo su queste domande e sulle attese risposte.

Diverso lo Signore, istesso lo vizio.

Ho contattato la BCE* e la Sig.ra Taylor in persona mi ha confermato che Le bastano meno di 10 (dieci) centesimi di euro in media per stampare una banconota da 5 (cinque) euro o da 500 (cinquecento) euro.

|*| Fino a circa 10 anni fa la Banca di Inghilterra (BoE, Bank of England) invece spendeva dai 2,86 ai 3,69 pence per un pezzo ("sterlina") di carta, anche se ora usa un polimero (pare riciclasse 700 milioni di pezzi di carta in compostaggio e ora è preoccupata della scelta antiecologica, anche se dicono che la nuova sterlina duri fino a 2 volte e mezzo di più della vecchia cartaccia!). Più precisa è la Federal Reserve "ameregana" (FED per l'amici, ossia per i banchieri): dai 5,5 centesimi di dollaro per un biglietto da 1 e 2 dollari ai 14,3 centesimi per un pezzo da 100 dollari.

Il funzionamento è uguale in tutto il Mondo ma noi studieremo il caso europeo. [esempio A e B] Una banconota dal valore facciale di 100 euro ci costa effettivamente 100 euro (o 5 euro quella da 5 euro o 500 quella da 500). Paghiamo, in termini REALI di lavoro, 100 euro per averla. Eppure tutti sappiamo* che la sua produzione da tempo non è più legata all’oro (non ha più ‘copertura’ e non è più ‘convertibile’).

|*| si fa per dire: «APS PRIMIT» ha svolto dei test goliardici e interviste nelle piazze italiane che rivelano una imbarazzante percentuale di ignoranza sul tema;

Ma perché la banca (ci) fa pagare così tanto una banconota da pochi eurocents? Perché mai alla BC paghiamo un così alto valore nominale per un pezzo di carta dal costo (per LEI) irrisorio?

Quando prendiamo una banconota* dalla BC, diventiamo debitori di quel pezzo monetario verso la BC stessa e quindi quest'ultima pensa bene di iscrivere la voce relativa ("banconota") come "credito" nell'ATTIVO del bilancio «Stato Patrimoniale» (SP).

Ad esempio:

BILANCIO DELLA BCE STATO PATRIMONIALE ANNO 2015

ATTIVO
"Crediti derivanti dall'allocazione delle banconote in euro all'interno dell'Eurosistema" : euro 86.674.472.550

Di riflesso, per la tecnica della partita doppia, inserisce lo stesso valore nominale come voce al PASSIVO, come "debito":

PASSIVO
"Banconote in circolazione": euro 86.674.472.550

FONTE: Attivo e passivo della BCE per l'anno 2015;

Forse perché un miliardo di anni fa la banconota era una ricevuta per un pezzo di oro depositato presso il banchiere e quindi il BANCO doveva, letteralmente, dare un pezzo di oro a chi le riportava la "nota di banco", con la legittima pretesa di riscossione? Forse.. ma oggi non è più così.

|*| in realtà la prende la BCOM per noi, poiché la BC con noi non parla - e poi dicono «LA BANCA D'ITALIA», tse! Comunque il discorso vale per lo Stato, perché lo Stato ha un conto di tesoreria presso la BC nomata Bankitalia (SpA) e vedremo come opera per l'acquisto dei titoli di Stato;

Il PRIMIT sostiene che questa contabilità è una contabilità sbagliata. Seppur "legale e contabilmente corretta" (brr..) l'abbiamo sempre denunciata per quello che è: una fotografia dello stato reale delle cose "illegittima". In fondo, anche dal punto di vista propriamente ragionieristico, sempre più persone si chiedono quale sia la "leicità" secondo la quale si inseriscono le voci indicate nei punti indicati.

I casi "corretti" (giusti? condivisibili?) secondo i quali si inserirebbe il valore nominale delle "banconote" come voce di un passivo dello Stato Patrimoniale potrebbero essere diversi ma, vedremo, nessuno è (ormai) "adeguato" alla REALTA' storica e sociale che viviamo.

"Vedremo" infatti che sarebbe corretto inserire la voce "banconote" nel PASSIVO se:

(A) ci fossero cespiti in ORO a copertura totale della carta emessa: allora sì che la BC si troverebbe in debito per ogni cartamoneta che mettesse in circolazione, poiché dovrebbe CEDERE fisicamente oro a ogni richiesta di "pagamento" su presentazione di quella carta colorata. Ma così non è da un pezzo e l'ultima BC ad avere avuto (per altro parziale) copertura aurea è stata la FED, che ha dovuto interrompere questo giochino nel 1971, pena la bancarotta. La BCE, più giovane e moderna, neanche ha mai conosciuto questo meccanismo;

(B) ci fossero "debiti verso fornitori" ma così non è poiché la BC stessa crea il "pezzo monetario" e al più liquiderà eventuali i fornitori di carta e inchiostro con 10 centesimi e non certo con 100 euro per una banconota da euro 100;

(C) ci fossero "debiti verso altre banche" imputabili alla produzione di cartamoneta, ma, come già detto, la BC è completamente autonoma nel processo produttivo cartaceo;

(D) se la BC acquistasse materie prime per la fabbricazione della "merce banconota" e quindi ne sostenesse il "costo" ma in tal caso andrebbe nel «Conto Economico» (e comunque il "costo" affrontato è sempre, per bocca della BC stessa, di euro 0,10 a pezzo);

Le banche non sono neanche, parola della Banca d'Inghilterra (BoE), "intermediatrici" tra raccolta (di risparmio) e impieghi (investimenti) e quindi, a voler allargare/adattare il discorso alla BC, non possiamo neanche dire che preleva n-quote di moneta da n-conti (conti RISERVE di BCOM) e quindi è in debito con loro, perché, ripetiamo, crea quella moneta dal nulla, ex-novo, quindi non deve restituire nulla a potenziali altri correntisti;

In verità la BC semplicemente inserisce un "debito" perché emette un relativo "credito": allora non lo si indicherà contabilmente come "costo" ma il posizionamento nel passivo sarà comunque una dichiarazione (a dir poco) FALLACE perché sfrutta i meccanismi propri della "partita doppia" per GIUSTIFICARE un asset a lei non spettante. Infatti anche se è vero che il prenditore di banconota è IN DEBITO con la BC di quel "pezzo monetario" (una banconota con valore di facciata pari a euro 100) e dovrà per questo restituirlo, è pur vero che la BC NON HA CREATO quel VALORE NOMINALE ma ha affrontato solo il "costo" tipografico", ossia il valore intrinseco (10 centesimi). La banconota non vale "100 euro" per la BC al momento della creazione (non più da quando alle spalle della stessa è svanito ogni legame con oro o altro corrispettivo asset o cespite della banca a copertura); se c'è una copertura, o garanzia (come vedremo anche nel caso del mutuo) è il prenditore stesso che la fornisce, quindi siamo di fronte a un doppio inganno (son dunque io che giustifico il mio stesso debito?). La BANCA di suo non ci mette nulla e paradossalmente NULLA ci rimetterebbe nel caso non le riconsegnassi la banconota (solo il prezzo della carta e, tutt'al più, un "mancato guadagno": gli interessi).

La partita doppia, in pratica, ESPROPRIA il valore (nominale) della banconota fin dal momento della "consegna", quando la banconota ancora non è stata mai impiegata (fresca di stampa, ma vale lo stesso per il mutuo, "fresco di creazione dal nulla, bit di computer ex-nihilo"). Senza la nostra ACCETTAZIONE come mezzo di pagamento, e conseguente CIRCOLAZIONE nel mercato, essa non avrebbe "peso", proprio perché solo in questo momento, SUCCESSIVO alla creazione, nella stessa banconota verrà "trasferito" valore economico (vedi "valore INDOTTO - di Giacinto Auriti"), cioè con il nostro lavoro, il nostro sudore, le nostre fatiche.

La banconota NON E' ricchezza nel momento della stampa.

Alcuni sostengono, genuflessi (vuol dire A PECORONI) all'Accademia del Debito, che "la banconota vale 100 euro perché possiamo spenderla per 100 euro".

E' come dire che occorre ringraziare ed essere riconoscenti con la proria vita ogni pilota di aeromobili di linea per ogni atterraggio che (ci) porta a termine. No, grazie sì ma pago il biglietto e amen, amici come prima**.

|*| vedremo che in modo analogo farà la banca commerciale con il nostro mutuo, che è sostanzialmente fatto di "bit di computer";

|**| Non è che quando un pilota ha bisogno di un rene o di un bulbo oculare prende su le vecchie liste passeggeri e telefona in ordine alfabetico a dire: «Ehi ciao, ti ricordi di me? Sono il comandante Koenig e senza di me saresti morto sulla pista di Ibiza. Mi renderesti parte del favore? Senti qua, ultimamente quando mi siedo mi duole un po' dietro la schiena..». Comunque, se dovesse accaderti, tu rispondi, caro Lettore, che a Ibiza nel 1980 c'hai preso una malattia sessualmente contagiosa (è una cosa che succede continuamente) e i tuoi organi interni sono da buttare. Dì che è lui che ti deve 10 mila dollari di spese per cure mediche specialistiche. Fallo senza remore, altrimenti non te lo togli più dalle scatole;

Quindi vediamo l'illogicità delle pretese di IGB attraverso l'evolversi del prestito:

MOMENTO 1 (non importano i pesi o i valori o le divise o l'anno):

- il banchiere ha "UN oro" (suo, di proprietà);

- se chiedo "UN oro" devo portare "UNA garanzia", cosicché, se scappassi con "UN oro", il banchiere non ci perderà, rifacendosi sulla mia "UNA garanzia", che si suppone economicamente equivalente al suo, ormai fuggitivo e quindi ex, "UN oro";

MOMENTO 2:

- il banchiere ha "UN oro" (non suo ma in deposito conto terzi);

- se chiedo "UN oro" devo portare "UNA garanzia", cosicché, se scappassi con "UN oro", il banchiere non dovrà dire al suo cliente che non è più proprietario di "UN oro" e non dovrà rimborsare di tasca propria (sempre rifacendosi sulla "UNA garanzia");

MOMENTO 3:

- il banchiere ha creato l'equivalenza "UN oro" = "UNA banconota" (facciamo finta che la rispetti pure);

- se chiedo "UNA banconota" devo portare "UNA garanzia" (in fondo il piccolo IGB mi sta dando l'equivalente di "UN oro" e se fuggissi.. vedi momenti 1 e 2);

MOMENTO 4:

- no oro dietro (in copertura) la banconota;

- se chiedo "UNA banconota" devo portare "UNA garanzia".. mhmm.. e perché, di grazia? "Solo" perché (il banchiere) l'ha scritta in "UNA colonna" particolare di "UN bilancio"? Questo lo faceva anche prima (e con LEGITTIMITA' - logica, legale, etica, pratica, contabile). Ma ora? Questa scrittura contabile ELEVEREBBE materialmente la sua* banconota DI CARTA COLORATA al VALORE REALE del mio bene dato in GARANZIA? Nun credo proprio! Ciò è ILLEGITTIMO**!

|*| l'ha stampata lui, il "pezzo monetario" è legalmente suo;

|**| illegittimo e illegale sono QUASI sempre sinonimi. Quasi sempre. La Treccani spiegherà meglio al curioso Lettore quando no. Secondo me una cosa illegale può essere legittima (uccidere è illegale ma per legittima difesa..); inoltre non si può VAPORIZZARE tutto ciò che è fuori dalla "legalità" (pensiamo ai figli illegittimi del Codice Civile..);

Quindi chi crea moneta ALTERA tramite scritture contabili (manipola, eclissa, nasconde, sfrutta, ruba, s'entasca, magheggia.. il termine dipende dal grado di complottismo del Lettore) la natura GIURIDICA della stessa.

Questo vuol dire che il Signore moderno, ossia chi oggi CREA moneta, ha un potere enorme (nel caso della BCE in Europa o la Federal Reserve negli USA) a fronte di una spesa irrisoria.

OGGI tale potere si e' trasferito maggiormente al banchiere privato sotto casa (come Unicredit o Intesa Sanpaolo o una qualunque delle banche private operanti in Italia e nel Mondo) poiche' oggi il 97% della "moneta" viene creata dal nulla da questi signori privati, a costo di un bit di computer.

Questi organismi privati*, dato che ufficialmente sono i soli preposti alla creazione di "moneta legale" ("BANCONOTE" per il Popolo e "RISERVE" per le banche commerciali), possono ricattare o comunque influenzare intere Nazioni**, dal momento che gestiscono in piena autonomia decisionale, senza responsabilità civile né conseguenze penali, la c.d. "politica monetaria" di un Paese (in teoria e fino a prova contraria) "sovrano".

|*| tutte le banche centrali sono private (o, parola di Mario Draghi, "di natura privatistica") e anche dove hanno partecipazione statale operano secondo lo stesso meccanismo;

|**| basti pensare che la Banca Mondiale (di proprietà della Federal Reserve e della Banca d’Inghilterra, a loro volta tutt’e due private e padrone anche del Fondo Monetario Internazionale) nega prestiti a quei Paesi che NON ACCETTANO di privatizzare il settore dell’acqua potabile! E questo è solo un esempio;

Di sicuro li indebitano, doppiamente:

1. vietando loro di creare moneta (ossia appropriandosi o avendo fatto abdicare ai servi politici la c.d. "sovranità monetaria");

2. acquistando Titoli di Stato a prezzi nominali ma a costi (per loro) irrisori.

I titoli di Stato, ossia tutti i titoli obbligazionari emessi dal Tesoro, sia sul mercato interno (BOTCTZCCTCCTeuBTPBTP€I e BTP Italia), sia sul mercato estero (programmi Global, MTN e Carta commerciale), costituiscono la maggiore parte del debito pubblico. Al 31 dicembre 2015, l’ammontare dei titoli di Stato in circolazione rappresenta circa l’84% del debito pubblico. FONTE: MEF.

Così, come le banche centrali trattano gli Stati Sovrani, parimenti le banche Commercianti trattano la c.d. "società civile" (cittadini, lavoratori autonomi, artigiani, imprese), essendo le sole "aziende" autorizzate a rilasciare (o NON rilasciare, a piacimento*) "credito" per investimenti imprenditoriali e/o prestiti privati.

|*| la banca commerciale non è obbligata né a concedere un mutuo (pur con presenza di garanzie) né a spiegare il motivo del rifiuto alla richiesta di erogazione dello stesso;

A questo punto sarà chiaro che "lo male" del signoraggio non è la mera ricerca di profitto da parte di IGB ma una più profonda attività malvagia di controllo e puro potere da parte di una élite di privati banchieri sovranazionali (centrali e commerciali). Sarà anche chiaro, ora, che chi suggerisce di eliminare la BANCONOTA palesando una soluzione al problema signoraggio ha torto e, anzi, è questa un’azione PEGGIORATIVA in quanto sparisce, per le "signore" banche centrali, un 'costo'* ma aumenta, per le banche commerciali, il signoraggio sulla moneta elettronica. Perché?

|*| molti "economisti" indicano il costo dell'uso del contante come un diavolo da abbattere;

banco di lavoro

Perché eliminando il contante le banche commerciali non avrebbero freno al loro Potere di emettere dal nulla moneta fuffa.

Senza banconota sparirebbe la c.d. "moneta legale" e perderebbero quindi di coerenza le c.d. "Riserve" (il loro «alter-ego digitale»):

cos'e' l'ALTER-EGO DIGITALE: quando un correntista effettua un deposito di una banconota da euro 100 presso lo sportello della bcom di cui e' cliente, questa incrementa di "100" il c/C del cliente e versa la banconota - che e' moneta legale - nel PROPRIO conto, ossia nella propria "riserva" presso la Banca centrale. LA bc incrementata il conto riserva intestato alla bcom stessa del valore "100", dato che la riserva e' un conto elettronico ma di moneta legale (ora "moneta di banca centale"). virtualmente la banconota fisica viene distrutta (in realta' puo' essere "accantonata" - se in buone condizioni - in un caveau ovvero tolta dalla circolazione). appena la banconota viene richiesta dalla bcom (ad esempio per rifornire un bancomat) allora viene decurtato il valore "100" dalla riserva della bcom stessa e stampata la banconota necessaria (ovvero recuperata, se in buone condizioni, dal caveau di prima) e spedita alla bcom, che ne decurtera' il valore nominale dal c/C del cliente prelevante (dal bancomat) la cartamoneta in questione. la banconota e' ora in circolazione e questo e' il passaggio e unico legame che abbiamo - noi clienti di bcom - con la banca centrale e la sua moneta legale.

Quindi la pericolosa conseguenza di eliminare il contante non è "solo" (tra tante virgolette) la nostra completa perdita di autonomia di spesa* e non è "solo" (tra ancor più virgolette) il possibile controllo della nostra vita** ma è (sarà, sarebbe) il mettere in dubbio la necessità (della esistenza stessa) del concetto di RISERVA.

|*| manca la corrente al bancomat della cassa del bar e e ci ritroviamo a morir di sete dinnanzi al sopraciglio alzato del barista dietro al bancone;

|**| dimmi come e dove e quando spendi e saprò ESATTAMENTE chi sei e dove sei e quando ci sei;

La proposta subdola che avanzerebbero i sostenitori della moneta (commerciale) elettronica, sarebbe che, una volta eliminato TUTTO il contante, non ci sarebbe ragione per avere la RISERVA in seno alla banca centrale (oggi camera di compensazione e banca-delle-banche). Infatti per i signori banchieri "commerciali" sarebbe inutile (un antieconomico e depotenziale vincolo).

Facciamo un passo indietro per ripetere i concetti con altre parole e proseguire nello studio.

Abbiamo detto che la BC non usa la "moneta euro" che usiamo noi quando ci trastulliamo con C/C, carte di credito, e-pay, assegni e bonifici (etc). Anche se si chiama ugualmente "euro" ed è virtualmente indistinguibile dall'euro presente sul conto corrente attivo nella banca commerciale sotto casa (con cui interagiamo nei modi appena accennati), l'euro della banca centrale è diverso*.

|*| Solo la banconota è euro "valido" sia per il Popolo che per la banca centrale ed è quindi un vincolo per le banche commerciali, impossibilitate alla creazione (stampa);

La BC obbliga le BCOM ad adoperare speciali conti correnti chiamati "Riserve". Questi esistono in euro ma solo in euro di "moneta di banca centrale", che è praticamente "moneta legale" (o almeno è trasformabile in moneta legale, come spiegato nel pannello "cos'è la moneta").

Per capire bene la differenza tra euro-e-euro possiamo provare a pensarla a colori: l'euro-di-banca-centrale marrone* e l'euro-di-banca-commerciale viola, per cui il mutuo 20ennale con cui abbiamo acquistato la nostra casa sarà composto da 100.000 "euri" viola ma la paghetta a nostro figlio 36enne consisterà in 20 "euri" marrone.

|*| perché non.. verde, che è un bel colore rilassante, "buono"? Perché, vedremo, che non lo merita, nonostante sia "moneta legale";

Sono intercambiabili sono a livello di "riserve", altrimenti sono, come i colori testimoniano, completamente diversi.

quale che sia l'euro in questione Ricordiamo che il signoraggio riguarda l'aggio del «creatore di moneta», indipendentemente dalla forma, colore o odore della moneta stessa. e' Un po' come il potere della religione: non dipende da che tipo di religione o come e' il dio in questione. infatti ci sono (state) guerre di religione perche' tutti vantavano o pretendevano di avere potere assoluto sugli altri. cio' che uccide e' la lotta per il potere e cio' che conta (per loro) e' il potere stesso. LORO sanno che (QUEL particolare) dio non esiste.

Solo tramite questi "conti riserve" è possibile, per Legge, regolare tutta la contabilità tra banche commerciali.

In breve: le banconote, in quanto moneta legale, sono fondamentali sia al funzionamento del commercio tra cittadini* sia come mattoni costituenti le riserve (il "commercio" tra BCOM, ossia i "regolamenti di conti" tra BCOM e BCOM in seno alla banca centrale). La cartamoneta entra e esce (nasce e ritorna) dai conti "riserve" della BC e senza di essa si predisporrebbe un precedente per eliminare, convenientemente per le BCOM, le riserve stesse.

|*| anche se ad emetterla non dovrà più essere una BC privata ma dovrà essere lo Stato, se in uno Stato veramente Sovrano vogliamo vivere;

Ad esempio: se Unicredit vanta un credito di euro 100 verso Intesa Sanpaolo (perche' un cliente di Intesa Sanpaolo ha firmato un assegno di euro 100 a beneficio di un cliente di Unicredit) dovra' avvenire un movimento tra "Riserve" e non si potra', ad oggi, vedere Unicredit firmare verso Intesa Sanpaolo un proprio assegno coperto da un conto corrente "normale". Per CONTABILITA' la BC CANCELLERA' 100 euro in moneta di banca centrale dal conto "riserve" intestato a Intesa Sanpaolo e li ACCREDITERA' al conto "riserve" intestato a Unicredit. Unicredit INCREMENTERA' di una cifra "100" il conto del proprio cliente e Intesa San Paolo CANCELLERA' la cifra "100" dal proprio cliente. MA gli euro "in gioco" sono diversi, sia come «qualita'» che come «quantita'». Infatti in seno alla BC, depositati sul "conto riserva" di una BCOM, c'è solo l'1% (l'uno per cento) in "euro di moneta centrale" corrispondente all'intero ammontare di un prestito (in "euro di moneta bancaria") creato dal nulla dalla BCOM stessa.

TRADOTTO: in seguito a una richiesta di mutuo una banca commerciale crea € 100.000 (in euro "commerciali") scrivendoli nel nostro conto corrente (e indebitandoci di tale cifra) avendone ella stessa solo € 1.000 nel proprio conto (in euro "centrali"). Spesso questi 1.000 non sono nemmeno esistenti al momento della creazione dei 100.000 (vedi il cartello "cos'e' la moneta").

E' ancora vietato, per fortuna, usare l'euro delle banche commerciali per regolare le pendenze che una banca commerciale ha verso una "collega". Questo perché le banche commerciali creano moneta bancaria dal nulla e sarebbe una creazione senza fine.

Come la banca commerciale crea moneta dal nulla? Lo abbiamo detto e lo ripetiamo:

Quando oggi una banca commerciale eroga un mutuo emette moneta dal nulla creando il corrispettivo deposito online e in tempo reale intestato a chi ha chiesto il prestito.

Quel denaro poco prima NON esisteva, eppure ora è un nostro DEBITO. Da cui MONETA-DEBITO. Il PRIMIT (vedi «ABC del signoraggio») ha spiegato didatticamente i meccanismi nel 2009 ma, per chi ha bisogno di "pedigree" per dare congruità ad una informazione, c'è pure una interessante dichiarazione della Banca d'Inghilterra:

La banca centrale inglese (Bank of England, BoE) ha affermato nel 2014 (Quarterly Bulletin 2014 Q1) che «e' errato [ossia falso - n.d.A.] cio' che insegnano i libri di testo. Nella realta' la banca commerciale NON "raccoglie" PRIMA i fondi tramite i risparmi delle persone e POI presta questi fondi a chi ne fa richiesta. crea il denaro nel momento in cui crea il deposito. dal nulla».

La banca commerciale presta creando dal nulla la cifra richiesta, senza avere in precedenza quella somma di denaro richiesto.

Tornando in riferimento alla didattica banconota: le banche commerciali NON HANNO COSTI di creazione! Come detto, ad oggi il 97% della moneta esistente è in "moneta bancaria", quindi moneta creata dal sistema bancario commerciale privato sotto forma di bit di computer. Solo il 3% è "moneta legale" (o trasformabile in tale forma).

moneta coniata

Che si puo' fare quindi?

Si potrà ovviare a tutto ciò in modo molto semplice: (1) bisognerà impedire alle banche commerciali di CREARE denaro e obbligarle a prestare solo quello precedentemente raccolto e (2) lo Stato, finalmente Sovrano, dovrà emettere moneta senza debito.

Un esempio di emissione senza debito e' dato dalle monete metalliche con valore nominale maggiore del valore intrinseco, ad esempio i pezzi da 50 centesimi, 1 e 2 euro.

I più smaliziati avranno capito ora la presa in giro del defunto governatore DUISENBERG nei confronti di TREMONTI quando quest'ultimo chiedeva di sostituire le monete metalliche da 1 e 2 euro con banconote di pari valore e l'ex governatore (morto in circostanze misteriose) rispose dicendo: "Ma il sig. Tremonti sa che così facendo il suo Paese perderebbe il diritto di signoraggio sulla massa di denaro sostituita?".

Dal momento che la banconota non ha un corrispettivo in oro (le banconote sono convertibili in dollari USA ma dal 1971 il Dollaro USA non è più convertibile in oro) non c’è ragione che ad emetterla sia una entità privata né tanto meno che questa entità abbia un monopolio su tale emissione. Inoltre le spese per servire questo prestito (interesse) sarebbero evitate e lo Stato, ovvero tutti noi, avrebbe la REALE autonomia di gestione del Paese.

Chi teme che lo Stato possa in qualche modo iniziare a stampare moneta fuori misura e fuori controllo è una persona che non ha fiducia nello Stato.

Sappiamo bene che i politici nostrani sono collusi con ogni interesse immaginabile (banche, petrolio, armi, droga, prostituzione ecc..) ma la domanda che dobbiamo porci è molto semplice:

Perché un politico dovrebbe RIFIUTARE la responsabilità di creare denaro per il popolo?

Se egli è onesto non ci dovrebbero essere problemi poiché opererà secondo ETICA e REGOLE corrette e democratiche. Solo un politico disonesto, con un ultimo barlume di sincerità dirà: “No, guarda.. non darmi questa stampante in mano perché mi conosco e mi stamperei montagne di soldi per me e i miei amichetti!”.

Fortunatamente in questo caso la soluzione è semplice: si ringrazia e si manda a casa l’individuo prima che possa fare, per sua stessa ammissione, dei danni terribili.

L’ultimo caso è che il politico sia effettivamente disonesto.. ma se è disonesto perché dovrebbe rifiutare una così ghiotta occasione?

Non per remore morali in quanto abbiamo detto che è già disonesto.

Se non lo fosse (disonesto) accetterebbe subito la stampante e si comporterebbe come i tanto decantati Governatori di una qualsiasi e privatissima banca centrale, ai quali è riconosciuta stima e saggezza fuori dall’ordinario e notoriamente operano secondo il bene della Comunità. Einaudi ebbe a dire: ”Alla scarsità dell’oro si è sostituita la saggezza del governatore [della banca centrale, n.d.A.]” (sic!).

Ma allora un ladro perché non ruba? Forse perché c’è un pezzo grosso molto più potente di lui? Forse c’è un’entità che NON VUOLE dargli la stampante e far si che si crei denaro per il popolo (pur con il rischio di ruberie politiche)? E questa entità superiore è onesta? Se così fosse DOVREMMO IMMEDIATAMENTE cedergli ogni potere, poiché saprebbe ben governarci, di sicuro meglio del politico di cui sopra, o no? E se fosse invece disonesta perché ha in mano la stampante e affama il popolo facendolo vivere in un regime di anemia finanziaria? E questa entità superiore disonesta tanto, anzi più, del politico chi è se non Il Grasso Bankiere©?

E’ evidente che il politico NON VUOLE E NON PUO’ prendere la stampante in nome del popolo perché i banchieri privati internazionali NON LO PERMETTERANNO MAI.

Eleggiamo persone che sono sponsorizzate dai banchieri e che quindi non opereranno mai in un’ottica popolare ma sempre a vantaggio dei loro VERI DATORI di lavoro.

E’ pur vero che solo POLITICAMENTE si potranno invertire le cose ma per far ciò occorre la CONSAPEVOLEZZA di una grande fetta della popolazione, che sia informata, cosciente e motivata ad operare un RADICALE CAMBIAMENTO NELLA SCENA POLITICA.

A tal fine questo articolo deve essere divulgato, assieme ad altri scritti, libri, manifestazioni e dibattiti pubblici che spieghino quale sia LO VERO MALE DELLO MONNO e le soluzioni terribili e dolorose che si dovranno presto adottare per non cadere nel baratro.

Negli altri pannelli presenti in questo sito informativo sono illustrati concetti correlati al signoraggio bancario, come la "truffa nella truffa" della «RISERVA FRAZIONARIA», altro meccanismo in mano al potere delle banche commerciali che creano denaro dal nulla tramite i Conti Correnti che ci obbligano oggi ad avere. (sandropascucci)