www.signoraggio.com

Il crollo dei mercati:
la fine di uno schema-Ponzi che dura da 300 anni

di Ellen Brown

(a cura di Sandro Pascucci - traduzione di JJules per www.signoraggio.com)

Panico a Wall Street mentre il Dow Jones Industrial Average precipitava di un migliaio di punti tra luglio e agosto, e i commentatori mettevano in guardia sulla possibilità di un tracollo stile 1929.

Per prevenire questo esito spaventoso, la Federal Reserve americana, insieme alle banche centrali di Europa, Canada, Australia e Giappone ha esteso una linea di rifornimenti per 315 miliardi di dollari alle banche e alle agenzie di investimento che si trovavano nei guai.

L'emorragia si è arrestata, i mercati hanno superato il momento critico e gli investitori hanno tirato un sospiro di sollievo. Tutto di nuovo a posto a Stepfordville*.

Ma è stato davvero così? E se lo è stato, a quale costo? Trecento miliardi di dollari rappresentano circa un terzo del totale delle tasse pagate ogni anno dai contribuenti americani. Solo 188 miliardi di dollari sarebbero sufficienti per riparare tutti i 74.000 ponti degli Stati Uniti che hanno problemi, per evitare altri disastri come quello avvenuto a Minneapolis in luglio. Invece i 300 miliardi delle banche centrali sono stati versati nel buco nero del salvataggio delle stesse banche e degli hedge funds incolpati della crisi di "liquidità" (il pozzo prosciugato del denaro investito), incoraggiando le pratiche sfrenate degli squali del prestito e degli speculatori.

Le banche centrali dove hanno trovato i 300 miliardi di dollari? Le banche centrali rappresentano "il pagatore di ultima istanza". Stando al Rapporto Economico della Federal Reserve Bank di Atlanta, "per funzionare come pagatore di ultima istanza [la banca centrale] deve avere l'autorità per creare denaro, vale a dire fornire liquidità illimitata a richiesta"(1).

In due parole, le banche centrali possono creare denaro dal nulla. L'aumento dell'offerta monetaria ("domanda") senza aumentare beni e servizi ("offerta") è una manovra altamente inflazionaria, ma si dice che questa facoltà della creazione del denaro sia necessaria per correggere i cedimenti periodici del mercato verso i quali il sistema bancario è insitamente propenso(2).

I periodi di crisi hanno seguito i periodi di boom in modo così regolare e prevedibile negli ultimi 300 anni che il fenomeno è stato ribattezzato "ciclo finanziario", come se fosse un tratto immutabile del libero mercato, alla stessa stregua del tempo atmosferico. Ma, di fatto, è solo un tratto immutabile di un sistema bancario basato sul gioco di prestigio conosciuto come prestito a "riserva frazionaria". Le banche stesse creano abitualmente denaro del nulla e hanno bisogno di un pagatore di ultima istanza che le tiri fuori dai guai ogni volta che si trovano in difficoltà in questo gioco di prestigio.

La trattazione di questo dramma è un tema più vasto, un argomento di cui nessuno parla e che non può essere curato solo armeggiando con i tassi di interesse o iniettando liquidità alle banche che concedono prestiti troppo rischiosi. La ragione per cui il sistema bancario moderno è così propenso ai cedimenti del mercato è perché si tratta di uno schema-Ponzi, uno schema che è fondamentalmente un imbroglio verso le persone. Come tutti gli schemi-Ponzi, può andare avanti finché non arriva ai propri limiti matematici, e ci sono le prove che adesso ci stiamo trovando in questa situazione. Se vogliamo evitare il più grande crollo dei mercati della storia, dobbiamo eliminare quest'imbroglio sottostante e per farlo dobbiamo capire cosa sta davvero succedendo.

Lo schema-Ponzi conosciuto come prestito a "riserva frazionaria"

Una schema-Ponzi è uno schema a forma piramidale in cui i primi giocatori sono pagati con il denaro degli ultimi giocatori, finché nessun investitore è disposto ad essere assorbito alla base e la piramide crolla, lasciando gli ultimi investitori nei guai.

Il nostro schema economico-Ponzi risale alla rivolta di Oliver Cromwell nel diciassettesimo secolo in Inghilterra. Prima di allora, la facoltà di emettere denaro era un diritto sovrano del Re e chiunque altro si fosse avventurato nell'operazione era da considerare colpevole di alto tradimento.

Cromwell non aveva accesso a questa facoltà di creazione del denaro. Per sovvenzionare la propria rivolta, egli dovette rivolgersi a prestatori stranieri, i quali acconsentirono al prestito a condizione che venisse concesso loro di ritornare in Inghilterra, paese dal quale erano stato banditi diversi secoli prima.

Nel 1694, la Banca d'Inghilterra fu concessa in statuto ad un gruppo di prestatori privati, a cui fu permesso di stampare banconote e prestarle al governo con interesse, banconote private che divennero l'offerta monetaria della nazione. Queste apparentemente erano supportate dall'oro, ma in uno schema di prestito a riserva frazionaria, la quantità di oro mantenuta come "riserva" era solo una parte del valore delle banconote che venivano in realtà stampate e prestate. Questa pratica nacque quando gli orafi scoprirono che i clienti che lasciavano il proprio oro e il proprio argento in deposito sarebbero arrivati a prelevarlo solo nel 10 per cento dei casi. Perciò dieci banconote "sostenute" da una libbra di argento potevano essere stampante e prestate in tutta sicurezza per ciascuna libbra di argento che gli orefici avevano nelle proprie riserve. Nove banconote erano, di fatto, contraffatte.

La Banca d'Inghilterra diventò il modello per il sistema conosciuto oggi come "banca centrale". Ad una singola banca, di solito di proprietà privata, viene concesso il monopolio dell'emissione della valuta nazionale, che è quindi prestata al governo, usurpandolo del suo diritto sovrano di creare denaro. Negli Stati Uniti, l'adozione formale di questo sistema risale al Federal Reserve Act del 1913 ma le banche private creavano l'offerta monetaria nazionale fin dalla fondazione del paese. Prima del 1913, diverse banche private emettevano banconote con stampigliato il proprio nome, e in Inghilterra le banche emettevano banconote per molto più oro rispetto a quello custodito nei forzieri.

Lo schema funzionò fino a quando i clienti si insospettirono e richiesero nello stesso momento la restituzione del proprio oro, quando ci furono "ispezioni" alle banche e queste avrebbero dovuto chiudere bottega. La Federal Reserve (detta anche "Fed") fu istituita per salvare le banche da queste crisi, creando e prestando il denaro a richiesta. Le banche stesse creano denaro dal nulla, ma la Fed serviva come appoggio, generando nel cliente la fiducia necessaria per continuare lo schema di prestito a riserva frazionaria.

Oggi solo le monete metalliche sono emesse dal governo americano e costituiscono solamente un millesimo dell'offerta monetaria. Le banconote con la dicitura Federal Reserve (banconote di dollari) sono emesse dalla Federal Reserve, una società per azioni privata, e prestati al governo e alle banche commerciali. Inoltre, le banconote con la dicitura della Federal Reserve e le monete metalliche costituiscono, assieme, meno del 3 per cento dell'offerta monetaria. Il resto è creato, sotto forma di prestiti, dalle banche commerciali. Il concetto che, in pratica, tutto il nostro denaro è stato creato dalla banche private è così lontano rispetto a quello che ci è stato insegnato che può essere difficile da capire, ma molte persone autorevoli lo hanno confermato (vedi l'articolo "L'inganno del dollaro: come le banche creano segretamente il denaro" di Ellen Brown).

Tra gli altri problemi di questo sistema di creazione del denaro è che le banche creano il capitale ma non l'interesse necessario per restituire i prestiti che concedono. Ed ecco che entra in gioco lo schema-Ponzi. Poiché i prestiti dalla Federal Reserve o dalle banche commerciali sono l'unica fonte di nuovo denaro all'interno dell'economia, devono essere continuamente trovati nuovi mutuatari per concedere nuovi prestiti ed espandere l'offerta monetaria, con lo scopo di pagare l'interesse guadagnato dai banchieri. Nuovi fonti di debito sono presto rianimate in "bolle" (rapido aumento dei prezzi degli asset) che si espandono fino a scoppiare, si inventano di nuovo altre bolle, finché non si riescono a trovare altri mutuatari e la piramide, alla fine, crolla.

Prima del 1933, quando il dollaro fu sganciato dal gold standard, il limite dell'oro serviva a frenare l'espansione dell'offerta monetaria, ma da allora la soluzione della Fed allo scoppio delle bolle è stata quello di immettere sempre più denaro nel sistema. Quando le associazioni di risparmio e prestiti fallirono, precipitando negli anni '80 in una recessione, la Fed abbassò i tassi di interesse e rianimò la bolla del mercato azionario degli anni '90. Quando quella bolla scoppiò nel 2000, la Fed abbassò ancora più drasticamente i tassi, creando la bolla immobiliare dell'attuale decennio.

Quando i prestatori hanno esaurito i mutuatari "di primo livello", sono passati a quelli "di secondo livello" (subprime), quelli che non avevano i requisiti rispetto agli standard più vecchi, più restrittivi. Questo fa parte della struttura essenziale di tutti gli schemi-Ponzi, il flusso di cassa si deve continuamente espandere per pagare le persone al vertice. Questa espansione, tuttavia, ha dei limiti matematici. Nel 2004, la Fed ha dovuto iniziare ad aumentare i tassi per domare l'inflazione e sostenere il crescente debito federale rendendo le obbligazioni governative più appetibili agli investitori. La bolla immobiliare è stata quindi fatta scoppiare, e molti mutuatari subprime sono andati in bolletta.

Il pasticcio dei Suprime e la truffa dei Derivati

Nella ricerca sempre crescente di nuovi mutuatari, i parametri dei prestiti si sono ridotti. Tassi sulle ipoteche modulabili, prestiti a solo interesse, prestiti senza anticipo o con prima rata molto bassa e prestiti senza documentazione hanno permesso la "casa di proprietà" a praticamente chiunque disposto ad abboccare all'amo. I rischi di questi prestiti furono allora ridotti al minimo scaricandoli su investitori che non avevano alcun sospetto. I prestiti furono fatti a fettine, integrati con ipoteche meno rischiose e venduti come securities supportate da ipoteche chiamate "obbligazioni di debito collateralizzate" (CDO). Per indurre le agenzie di rating a dare valutazioni di tripla A a queste CDO, sono stati gettati nel frullatore anche i "derivati", apparentemente per proteggere gli investitori da rischi di perdite.

I derivati sono essenzialmente scommesse aggiuntive per le quali alcune forme di investimento (un'azione, una commodity, ecc.) ne possono alzare o abbassare il valore. La forma più semplice è un "put" che paga l'investitore se un asset che lui possiede si deprezza, neutralizzando il suo rischio. Ma la maggior parte dei derivati oggi sono molto più difficili da comprendere. Alcuni critici affermano che sono di fatto impossibili da capire, perché furono intenzionalmente progettati per sviare gli investitori. Al dicembre 2006, secondo la Bank for International Settlements, il commercio sui derivati era salito a 415 miliardi di miliardi di dollari. A prima vista, questo è uno schema-Ponzi, poiché la somma è quasi nove volte l'intera economia mondiale. Una cosa ha valore solo dal riscontro che ottiene sul mercato, ma non esiste un singolo mercato sul pianeta che si possa permettere di saldare queste scommesse speculative.

L'attuale implosione del mercato iniziò quando la banca di investimenti Bear Stearns, che comprava CDO attraverso i propri hedge funds, chiuse due dei propri fondi nel giugno 2007. Quando i creditori tentarono di riavere il proprio denaro, i CDO furono messi in vendita ma non c'era nessuno disposto a comprare alle valutazioni dichiarate. Si sprigionò il panico, mentre un numero crescente di banche di investimento doveva impedire le "fughe" dai propri hedge funds rifiutando prelievi agli investitori preoccupati delle valutazioni fasulle sui CDO. Quando il problema divenne troppo complesso da gestire per le banche di investimento, le banche centrali entrarono in scena con una linea di rifornimenti di 300 miliardi di dollari.

Tra le istituzioni salvate c'era la Contrywide Financial, la più grande società di mutui ipotecari degli Stati Uniti. La Countrywide venne chiamata anche la "Prossima Enron", non solo perché si stava avvicinando alla bancarotta ma perché fu trovata colpevole di alcuni loschi traffici. Sottoscrisse e vendette centinaia di migliaia di ipoteche che contenevano informazioni false e ingannevoli, messe sul mercato come "securities". Fu data la colpa della mancanza di "liquidità" direttamente a questi metodi disonesti, che hanno spaventato gli investitori tanto da farli fuggire dal mercato. Ma non ha impedito alla Fed di inviare una scialuppa di salvataggio. La Countrywide è stata tratta in salvo quando la Bank of America ha comprato 2 miliardi di dollari di azioni con un prestito reso disponibile dalla Fed a tassi di interesse da poco ridotti. Anche per la Bank of America è stata una manna perché quando gli investitori hanno appreso che la Countrywide era stata salvata, le azioni che aveva appena acquistato sono schizzate alle stelle.

Ma la Fed da dove ha tirato fuori il denaro? Chris Powell del GATA (il Comitato di Azione Antitrust sull'oro) ha commentato: "Nelle banche centrali, se avete bisogno di denaro per qualsiasi cosa, vi sedete, battete qualche tasto e cliccate sul mouse verso qualcuno che è pronto a fare quello che gli dite". E ha aggiunto:

Se funziona per la Federal Reserve, la Bank of America e la Countrywide, può funzionare per chiunque altro. Perché è più semplice per la Fed far apparire per magia 2 miliardi di dollari per la Bank of America e i suoi amici da "investire" nella Countrywide rispetto a trasferire qualche migliaio di dollari sul vostro conto corrente e chiamarlo, diciamo, un anticipo sulla prossima riduzione fiscale oppure uno sconto sull'interesse dell'ipoteca che vi è stato concesso perché qualche brutto e grosso prestatore di denaro vi ha incoraggiato a comprare senza denaro una villetta squallida con la speranza di ripagarlo in pochi mesi grazie alle entrate sufficienti per comprare una casa normale(3).

Il che ci porta a questo punto nodale: se qualcuno sta "riflazionando" l'economia digitando somme di denaro sullo schermo di un computer, secondo la Costituzione dovrebbe essere il Congresso l'unica entità contabile pubblica autorizzata a creare denaro.

La via d'uscita

Il crollo economico è stata la fine prevedibile di tutti gli schemi-Ponzi fin dalla bolla del Mississippi del diciottesimo secolo. L'unico modo per uscire da questa grave situazione è rovesciare il gioco di prestigio che ci ha condotti a tutto ciò. Se deve essere immesso nuovo denaro nell'economia, questo deve essere fatto non da banche private per il loro profitto ma dalla collettività attraverso il proprio governo rappresentativo. Il denaro dovrebbe essere speso non tirando fuori dai guai le banche e gli hedge funds che hanno perso nel gioco d'azzardo del mercato speculativo, ma in servizi socialmente produttivi come la ricostruzione delle infrastrutture.

Quando la deflazione viene affrontata creando nuovo denaro nella forma di debito verso le banche private, il risultato è un vortice a spirale di debiti e inflazione sui prezzi. La soluzione migliore è quella di mettere il denaro esente da debito nelle tasche dei consumatori sotto forma di salari guadagnati. Sempre più lavoratori perdono il posto di lavoro a causa dell'outsourcing. Un governo che esercitasse il proprio diritto sovrano di emettere moneta potrebbe pagare quei lavoratori per costruire centrali elettriche utilizzando energia "pulita", treni ad alta velocità e altre infrastrutture necessarie. Il governo potrebbe quindi richiedere il pagamento di una tassa per questi servizi, riciclando il denaro dal governo all'economia e viceversa, evitando inflazione.

Tralasciando altre considerazioni, non possiamo semplicemente permetterci tutti questi salvataggi bancari. Se occorrono 300 miliardi di dollari per evitare un crollo di un mercato precipitato a causa di alcuni hedge funds svalutati, quale sarà il prezzo da pagare quando scoppierà la bolla di oltre 400 miliardi di miliardi di dollari di derivati? Piuttosto che salvare le banche che hanno usurpato il nostro diritto sovrano di creare denaro, noi, come persone, dovremmo evitare intermediari e creare il nostro denaro, libero da debito e interessi. Come diceva un secolo fa William Jennings Bryan:

[I banchieri] ci dicono che il problema della creazione della cartamoneta è una funzione della banca e che il governo dovrebbe rimanere fuori dall'attività bancaria. Io sto con Jefferson... e dirò loro, come anch'egli ha fatto, che il problema della creazione del denaro è una funzione del governo e che le banche dovrebbero rimanere fuori dalle attività governative... quando avremo ripristinato il denaro della Costituzione, saranno possibili tutte le altre riforme necessarie. Finché questo non avverrà, nessuna riforma potrà essere realizzata.

di Ellen Brown
http://www.webofdebt.com/articles/market-meltdown.php

____________________

* dalla città di Stepford in cui è ambientato il libro "La fabbrica delle mogli" di Ira Levin, dal quale sono stati adattati l'omonimo film nel 1975 e il suo remake "La donna perfetta" nel 2004. A Stepford, le donne si comportano come androidi pre-programmati, sottomesse ed incapaci di prendere decisioni autonome [NdT]

1) James Barth, et al., "Financial Crises and the Role of the Lender of Last Resort," Rapporto Economico della Federal Reserve di Atlanta (gennaio 1984), pagine 58-67

2) George Selgin, "Legal Restrictions, Financial Weakening, and the Lender of Last Resort," Cato Journal, www.cato.org (1989).

3) vedi Ellen Brown, "L'inganno del donnaro: come le banche creano segretamente il denaro".

____________________

Ellen Brown, dottore in giurisprudenza, ha sviluppato le proprie abilità di ricerca come avvocato seguendo cause legali a Los Angeles. In "Web of Debt", il suo ultimo libro, traduce queste abilità in un'analisi sulla Federal Reserve e sulla "fiducia monetaria", mostrando come questo cartello privato abbia usurpato il potere di creare moneta, e spiegando come il popolo se lo possa riprendere. Tra gli undici libri della Brown possiamo annoverare il bestseller "Nature's Pharmacy", scritto in collaborazione con la dottoressa Lynne Walker, che ha venduto 285.000 copie.


traduzione di JJules


28/10/2007 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5
[http://www.signoraggio.com/signoraggio_schemaponzi.html]

WOP!WEB Servizi per siti web... GRATIS!